Il Comune di Bologna con una mano abbatte alberi e con l’altra apre un “vivaio urbano” (che fa chic) 

Per far dimenticare ai bolognesi i numerosi abbattimenti di alberi in città, il Comune di Bologna continua con le sue politiche di “greenwashing” (ecologismo di facciata) e ha pensato di aprire un “vivaio urbano” nel centro storico, nel cortile dell’ex Caserma Masini di via Orfeo, ex sede del centro sociale Labàs, poi sgomberato. Si tratterebbe del primo centro di distribuzione delle piante del progetto regionale “Mettiamo radici per il futuro” con oltre 250 nuove piante di circa sessanta specie diverse, offrendo così l’opportunità di ricevere e ripiantare gratuitamente le piante. 

L’assessore comunale all’Urbanistica, Raffaele Laudani, ha dichiarato che la creazione di un “vivaio urbano” in questo ex spazio militare potrebbe promuovere la biodiversità e l’educazione ambientale. Inoltre, l’iniziativa mira a favorire la socialità e il senso di comunità, contribuendo alla rigenerazione urbana e proponendo soluzioni innovative per il centro storico di Bologna, un’area caratterizzata dall’aumento delle temperature. 

Una iniziativa di tutto rispetto considerando il silenzio del Comune di Bologna quando non si risparmia sull’abbattimento di alberi, come spesso ha denunciato e continua a denunciare il Comitato tutela alberi di Bologna.  

«A Bologna è in atto una vera deforestazione urbana con l’abbattimento di diverse migliaia di alberi nell’immediata periferia (cantieri del Passante di Mezzo e del Nodo di Rastignano, nonché la costruzione delle nuove linee tramviarie), e i moltissimi interventi che portano all’eliminazione di parchi che ospitano anche alberi di 25 m di altezza: caso esemplare è il Parco Don Bosco nel quartiere S. Donato. È in corso, infatti, un continuo stillicidio di abbattimenti e cementificazioni che sta consumando questa preziosa eredità storica esponendo la città a un rischio climatico e idraulico che diventerà presto insopportabile», commentò pochi mesi fa il WWF (organizzazione per la protezione dell’ambiente) di Bologna alle parole del botanico Stefano Mancuso che in un’intervista dichiarò che Bologna andrebbe raffreddata con molti alberi. 

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