Lo stallo del Passante di Bologna si trasforma sempre più in un segnale politico. L’infrastruttura, che per anni è stata il cavallo di battaglia del centrosinistra locale e regionale, sembra destinata a un ripensamento profondo. L’incontro avvenuto tra il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini e il nuovo amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Arrigo Giana, segna un punto di svolta: si cercano soluzioni alternative, più rapide, meno costose e con un impatto minore. In pratica, un progetto diverso da quello difeso per anni da Comune e Regione.
Dopo mesi di silenzio e un costo ormai lievitato a circa 3 miliardi di euro, il progetto si è fermato al lotto zero. Ora il governo, con Salvini in prima linea, sembra intenzionato a voltare pagina. Il Passante di Mezzo – su cui si è costruita una parte rilevante dell’identità amministrativa del centrosinistra bolognese – viene definito da più parti superato, eccessivo, inadatto alle esigenze attuali.
«Il progetto originario è obsoleto ancor prima di essere avviato», affermano i vertici della Lega emiliana, dalla senatrice bolognese al deputato Davide Bergamini, passando per Matteo Rancan e Matteo Di Benedetto. E aggiungono: «La proposta di una soluzione alternativa nasce dall’ascolto della voce dei bolognesi, che chiedono risposte concrete per risolvere le criticità del traffico senza subire ulteriori disagi durante i lavori».
Il Passante, simbolo di una Bologna “green” e moderna secondo la visione del centrosinistra, (ma non secondo gli ambientalisti) rischia così di diventare il segno di un’occasione mancata o di un proprio fallimento della politica del centro-sinistra?
L’appello del presidente della Regione Michele de Pascale e del sindaco metropolitano di Bologna Matteo Lepore a essere coinvolti nelle decisioni sembra arrivare fuori tempo massimo. I due amministratori parlano di esclusione inaccettabile: «È inspiegabile che non ci sia ancora stato un coinvolgimento vero della Regione e della Città metropolitana di Bologna». Ma da Roma arriva una risposta netta: «Il Ministro Salvini è interessato a trovare rimedi dopo troppi anni di attesa, non desidera scontri ideologici».
Anche Autostrade per l’Italia ha annunciato che il confronto con gli enti locali inizierà «presto», ma intanto il dibattito si è già spostato sul terreno delle ipotesi alternative: dal Passante Sud rilanciato da Fratelli d’Italia, al Passante interrato proposto dalla Lega, fino a un ridimensionamento dell’intervento sul modello del “mini-lotto”, bocciato però da de Pascale.
In un clima di confronto acceso, la sensazione è che l’asse politico stia cambiando: il progetto simbolo del centrosinistra è in una fase di ripensamento profondo, e il centrodestra, da sempre contrario, ora guida il processo. Mentre Comune e Regione inseguono un confronto che appare già in ritardo.