Dopo i violini e i sassofoni dello scultore Armand Pierre Fernandez, detto Arman, ora tocca ai quadri di Peter Weber e alle sculture di Rabarama. Non è il prossimo programma di un museo d’arte, ma le vetrine del negozio di abbigliamento Ambrosi in via Lame a Bologna che ha deciso di rinnovare il suo look con la bellezza dell’arte – oltre che con maglie e pantaloni di alta sartoria – dopo la riapertura del negozio per il lockdown dovuto all’emergenza coronavirus. Abbinare l’arte all’abbigliamento è un sogno che il titolare del negozio, Luigi Ambrosi, aveva in mente da oltre 15 anni. Ora ha trovato il momento giusto. Nel periodo di chiusura ha potuto pensare a come poter abbinare la moda all’arte. Durante il primo mese di riapertura, Ambrosi ha dedicato la vetrina del suo negozio a uno dei suoi artisti preferiti con due sculture di Arman. Ma per il secondo mese ha già inserito in vetrina un’opera di Peter Weber, l’artista minimalista tedesco che ha guadagnato fama internazionale per le sue costruzioni in feltro piegate. Tramite un complesso processo di piegatura matematica Weber trasforma un pezzo di materiale in un modello di feltro con una forma ben precisa. I suoi lavori e le sue opere sono esposti a livello internazionale con mostre tenutesi al Margaret Thacher Project a New York, alla Renate Bender Galerie a Monaco di Baviera e alla Galerie St. Joham. I progetti di feltro piegato sono presenti in oltre 35 collezioni pubbliche e private in tutto il mondo. Ora anche a Bologna nella vetrina del negozio di abbigliamento da uomo in via Lame.
Ma la voglia di stupire i suoi clienti e chi passa dal suo negozio per Ambrosi non finisce qui. Al centro della vetrina ci sono anche 2 sculture dell’artista romana che vive e lavora a Padova Rabarama (Paola Epifani), riconosciuta a livello internazionale da quando, nel 1990, il governo messicano la scelse come rappresentante italiana al concorso internazionale di Toluca. Lì realizzò una scultura di 2 metri, acquistata poi dal Museo di Arte Moderna per la sua collezione permanente. Nelle sue opere si esprime con la riduzione dell’uomo a semplice computer biologico e ad essere umano ridotto a semplici reazioni fisico-chimiche, quasi fosse programmato unicamente dalla genetica e dalla società, il cui unico scopo è rimanere in vita. «Io colleziono solo ciò che piace a me. Il mio obiettivo è far diventare la mia vetrina un occhio il cui centro sia l’arte», ha dichiarato Ambrosi. Non resta che passare da via Lame per ammirare le opere in vetrina e aspettare quale sarà la sorpresa artistica per il prossimo mese.