A Bologna può accadere anche questo: cadere rovinosamente dalla bicicletta, finire in ospedale con un trauma alla testa e, settimane dopo, ricevere a casa una multa per «non aver controllato il proprio veicolo». Una vicenda che ha dell’assurdo e che accende i riflettori sulle scelte della polizia locale e dell’amministrazione comunale guidata da Matteo Lepore.
Protagonista della vicenda è Raffaella, una cittadina bolognese che lo scorso 14 maggio stava percorrendo via Ugo Bassi in sella alla sua bicicletta. La strada, da poco riaperta al traffico dopo i cantieri della linea rossa del tram, presenta ancora binari affioranti che rappresentano un vero pericolo per chi si muove su due ruote. All’altezza del civico 2/A, nei pressi della Sala Borsa, la ruota anteriore della bici si è incastrata nel binario, facendola cadere violentemente sull’asfalto.
I soccorsi sono stati immediati: ambulanza, 118, ricovero al Maggiore. Per fortuna nessuna conseguenza grave. Sul posto anche la polizia locale, che ha eseguito i rilievi senza rilasciare alcun documento. «Lì per lì non hanno detto nulla e, dopo le verifiche per ricostruire la dinamica, se ne sono andati», racconta la donna. Sembrava finita lì. E invece no.
A fine giugno, nella buca delle lettere, Raffaella ha trovato un verbale. Non di scuse, ma di sanzione: 42,40 euro per violazione del Codice della strada. Motivo? «Non era in grado di controllare il proprio veicolo, andando a rovinare a terra e procurandosi traumi e lesioni», si legge nel documento ufficiale. I vigili sostengono che circolasse con le ruote «all’interno della rotaia del tram» e che la multa sia frutto di «ulteriori accertamenti» basati sui filmati delle telecamere di videosorveglianza.
«Pensavo fosse uno scherzo», ha dichiarato Raffaella al giornale BolognaToday. E come darle torto? In una città che si professa “bike friendly”, chi si fa male viene sanzionato, anziché tutelato. Invece di interrogarsi sulla pericolosità di un’infrastruttura pensata solo per il tram e non per chi si muove in bici, la risposta delle istituzioni è la burocrazia cieca: una multa a chi è già finito in ospedale.
Il paradosso è tutto politico. L’amministrazione Lepore ha spinto molto sul tram come simbolo della mobilità sostenibile, ma sembra ignorare i problemi che le nuove infrastrutture stanno creando a chi sceglie la bicicletta. Non solo binari pericolosi, ma anche segnaletica confusa, cantieri infiniti e percorsi che mettono in difficoltà chi pedala. In questo contesto, punire chi cade appare non solo ingiusto, ma quasi una beffa.
Mentre il Comune lancia campagne per la mobilità dolce, la realtà dei fatti racconta un’altra storia: a Bologna, chi pedala rischia di cadere e poi anche di pagare.
foto: di archivio
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