Due nuovi angiografi digitali e un reparto Dialisi Acuti interamente ristrutturato. All’ospedale Maggiore di Bologna è stato presentato ieri un intervento da 1,8 milioni di euro destinato all’ammodernamento tecnologico e strutturale. I nuovi dispositivi per la Cardiologia interventistica, installati a soffitto, sono dotati di monitor da 58 pollici e sistemi di imaging avanzato. Finanziati con 1.290.000 euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), permettono una maggiore definizione delle immagini durante le procedure e una riduzione dell’esposizione ai raggi X per pazienti e operatori.

L’intervento ha riguardato anche il reparto Dialisi Acuti, sottoposto a lavori per oltre 500.000 euro. Sono stati rinnovati impianti elettrici, meccanici e tecnologici, con l’obiettivo di migliorare funzionalità, sicurezza e accessibilità. L’adeguamento ha interessato anche gli spazi, con un’attenzione all’umanizzazione degli ambienti.

Il Centro Dialisi, che dispone di 9 posti letto e può accogliere fino a 18 pazienti al giorno, effettua circa 3.000 trattamenti l’anno. A questi si aggiungono oltre 280 sedute eseguite direttamente nei reparti critici, come Rianimazione, tramite tecniche continue e semicontinue.

Le postazioni sono dotate di letti elettrici con bilancia integrata e dispositivi per emodialisi in grado di eseguire terapie diffusive, convettive e miste. Le attività sono coordinate dalla Piattaforma Centri Dialisi dell’Azienda Usl e dalla Nefrologia Dialisi e Trapianto del Policlinico di Sant’Orsola, diretta da Gaetano La Manna.

La Cardiologia del Maggiore, diretta da Gianni Casella, è uno dei centri principali in Italia per il trattamento dell’infarto acuto. Nel 2024 l’Emodinamica, guidata da Giampiero Nobile, ha eseguito 1.965 coronarografie e 1.003 angioplastiche, di cui 310 in urgenza.

Sempre nel 2024, l’Elettrofisiologia diretta da Gaetano Barbato ha effettuato 282 ablazioni, 69 impianti di defibrillatori e 331 pacemaker, anche in modalità sottocutanea o con risincronizzazione. Il centro è attivo nell’uso di tecniche innovative come l’elettroporazione per la fibrillazione atriale.

A oggi, il reparto coordina uno studio clinico su scala nazionale sull’impianto di protesi valvolari aortiche percutanee in strutture prive di cardiochirurgia. La ricerca coinvolge 14 centri italiani ed è finanziata dal Ministero della Salute.

«Con questo investimento rendiamo le cure più efficaci e più umane – ha dichiarato Massimo Fabi –. Tecnologie avanzate e spazi rinnovati sono fondamentali per rispondere ai bisogni complessi della sanità di oggi».

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