A Matteo Salvini si è incantato il disco: chiama radical chic tutti quelli di cui ha paura aizzando i suoi seguaci contro il capro espiatorio di turno. Questa volta la vittima della sua propaganda d’odio sono gli ambientalisti. Il leader leghista, in un comizio nel piacentino, ha attaccato gli ambientalisti definendoli «da salotto radical chic che non hanno mai visto un bosco o un cinghiale». A queste accuse da populista in caccia di consensi degli odiatori non si è fatta attendere la risposta dei Verdi di Europa Verde che alle prossime elezioni regionali supportano il candidato presidente del centro-sinistra Stefano Bonaccini: «Peccato che tra i candidati e gli iscritti Verdi ci siano agricoltori biologici che vivono sull’Appennino in mezzo ai boschi, e che a differenza di lui che non si è mai sporcato le mani, lavorano la terra e il letame. In quanto alla fauna selvatica e all’invasione dei cinghiali, causata dalle immissioni di cinghiali est europei dai suoi amici cacciatori, va gestita con criteri scientifici e con organismi pubblici e non appaltata ai cacciatori stessi», hanno replicato i candidati dei Verdi-Europa Verde Paolo Galletti e Silvia Zamboni agli attacchi di Salvini.
Da un’analisi dei redditi delle migliaia di cittadini italiani che devolvono il due per mille ai Verdi risulta che il reddito dei simpatizzanti dei Verdi è un reddito medio basso, analogo ai simpatizzanti della Lega. «Altro che radical chic dei salotti. I Verdi sono pop, non radical chic».
Inoltre, nella lettera di risposta a Salvini, i Verdi sottolineano come Salvini neghi che esista l’emergenza climatica che aggrava il dissesto idrogeologico e quanto il leghista polemizzi sulla difesa dell’alberello «per nascondere il suo insostenibile negazionismo dell’emergenza climatica derivante dagli interessi delle multinazionali delle energie fossili, e del suo amico Putin, a capo di un Paese che esporta gas metano.N oi gli alberi vogliamo piantarli, lui sradicarli. Noi vogliamo energie rinnovabili, lui fossili. Il salotto buono delle multinazionali e dei governi delle energie fossili è quello in cui sta comodamente seduto Salvini. Noi Verdi – Europa Verde stiamo fuori da questo salotto a lavorare per la svolta Verde».