Aderendo al Mes, «rischiamo di essere ancora più schiavi dell’Europa». Lo ha detto questa mattina il capogruppo regionale della Lega E-R, Matteo Rancan, spaventato dall’apertura al Mes (Meccanismo europeo di stabilità) del governatore della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, il quale, secondo il leghista, sarebbe «sopraffatto dalla politica degli annunci fini a sé stessi e dalla propaganda». Sì, sono parole proprio di un leghista appartenente, dunque, al partito di Matteo Salvini il quale negli ultimi anni ha fatto della propaganda e degli annunci fini a sé stessi il suo pane (e nutella) quotidiano. Il solito bue che dice cornuto all’asino, insomma.
«Come può (Bonaccini) benedire il Mes?», si chiede Rancan. «I 36 miliardi di euro del Meccanismo europeo di stabilità non sono gratis, sono un debito che ci lega mani e piedi alle condizioni poste da altri. Chiediamoci, perché altri Stati messi peggio di noi lo rifiutano?», si chiede ancora il capogruppo regionale che fa fede a Salvini. D’altra parte Bonaccini ha deciso di aprire al Mes allo stesso modo di Romano Prodi che proprio oggi ha avvisato: «Accettiamo i 36 miliardi di credito che vengono dall’Unione europea con il Mes. Arrivano senza condizioni e tassi vicino allo zero».
Il Mes è un fondo europeo salva stati che potrebbe offrire finanziamenti all’Italia per circa 36 miliardi di euro nell’ambito dei programmi di spesa anti-coronavirus. E rifiutarli significherebbe spendere, nei prossimi dieci anni, quasi 6 miliardi di euro in maggiore spesa per interessi. Tanto basta a giustificarne il ricorso, dicono due economisti dell’Istituto Bruno Leoni, Carlo Stagnaro e Luca Fava in un paper intitolato “Il Mes: un’offerta che l’Italia non può e non deve rifiutare”. «L’eliminazione delle clausole di condizionalità permette di valutare favorevolmente lo strumento anche da un punto di vista politico. I vantaggi sarebbero tangibili: il risparmio per lo Stato italiano, attivazione Mes al posto di nuove emissioni per importo di euro 36 miliardi complessivi, sarebbe di 567 milioni di euro all’anno di interessi e su un arco di finanziamento circa 5,7 miliardi di euro. Con le stesse risorse, si potrebbe finanziare la fornitura di mascherine chirurgiche gli studenti di tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2020/21, stimata in circa mezzo miliardo di euro», si legge nel paper.
Ma secondo il capogruppo leghista Rancan, il presidente della Regione Emilia-Romagna sbaglia ad essere d’accordo sul Mes. «È bene che Bonaccini torni coi piedi per terra, sia più umile e pensi piuttosto a governare bene la sua Regione, uscita dalla Fase 1 dell’emergenza Covid col doppio dei morti rispetto al Veneto, che, tra l’altro, ha molti più abitanti dell’Emilia-Romagna», conclude il capogruppo della Lega nonché perito informatico.