La questione dell’aumento dei biglietti del trasporto pubblico a Bologna potrebbe diventare una realtà imminente. A sollevare il tema è l’assessora al Bilancio, Roberta Li Calzi, che ha lanciato un allarme sulla necessità di garantire i fondi per il Trasporto Pubblico Locale (TPL) in città. La manovra tariffaria, infatti, potrebbe diventare “una necessità” qualora il governo non intervenga con il finanziamento adeguato al Fondo Nazionale per il Trasporto Pubblico Locale.

«Se il Governo non garantirà i fondi necessari al Fondo Nazionale per il Trasporto Pubblico Locale, la manovra tariffaria per il tpl a Bologna non sarà solo uno scenario, ma una necessità», ha dichiarato Li Calzi. L’assessora ha poi aggiunto: «Fa piacere vedere oggi che anche una esponente di governo come Lucia Borgonzoni ritenga necessario scongiurare questo scenario, ci aspettiamo che alle sue parole segua un impegno concreto a Roma affinché quelle risorse, ad oggi negate dalla sua maggioranza di governo in sede di commissione trasporti, possano essere riconosciute con la legge di stabilità».

La pressione sui fondi per il trasporto pubblico

Negli ultimi anni, il Comune di Bologna insieme all’agenzia SRM ha garantito le risorse necessarie per coprire gli aumenti contrattuali previsti. Tuttavia, la crescente inflazione e la necessità di rinnovare i contratti degli autisti rendono insostenibile la situazione. Secondo Li Calzi, la situazione è diventata critica in tutte le grandi città italiane, non solo a Bologna.

«Sciopero dopo sciopero nazionale, i cittadini sanno ormai che sul contratto nazionale del settore il governo non sta mettendo risorse», ha spiegato l’assessora. Inoltre, le associazioni di rappresentanza delle società di trasporto pubblico hanno evidenziato un deficit di circa 800 milioni di euro nel Fondo Nazionale Trasporti, un ammontare insufficiente per adeguarsi all’inflazione e mantenere i servizi esistenti.

L’aumento dei prezzi nelle grandi città

Nel frattempo, altre città italiane come Milano e Roma hanno già intrapreso la strada dell’aumento del costo dei biglietti e degli abbonamenti dei mezzi pubblici, una mossa che potrebbe essere presa anche da Bologna se non arriveranno risorse adeguate.

Il futuro del trasporto pubblico a Bologna

Bologna, tuttavia, non si arrende e continua a confidare nell’approvazione della legge di stabilità, sperando che il Governo prenda un impegno concreto per risolvere la situazione. «Il Comune di Bologna e l’agenzia SRM in questi anni hanno garantito le risorse necessarie per coprire tutti gli aumenti contrattuali previsti, ma l’aumento dei costi per l’inflazione e la necessità di rinnovare i contratti degli autisti non è più sostenibile in nessuna grande città italiana», ha affermato Li Calzi.

Se il finanziamento necessario non arriverà, l’amministrazione bolognese dovrà decidere come affrontare la situazione. «Bologna attenderà l’approvazione della legge di stabilità confidando in un impegno del Governo, altrimenti dovremo capire come affrontare questa situazione che rischia di scaricarsi sui lavoratori e le lavoratrici del trasporto pubblico, nonché sugli utenti che, senza un riequilibrio, rischierebbero tagli e riduzioni del servizio», ha aggiunto.

Un servizio di trasporto pubblico in crescita

Bologna avrebbe continuato a migliorare e potenziare il proprio servizio di trasporto pubblico, introducendo soluzioni innovative come car, moto e bike sharing. In futuro, la città avrà anche il tram. Tuttavia, a oggi il trasporto pubblico bolognese è nel più totale caos.

«Per noi l’obiettivo resta quello di rendere il servizio pubblico sempre più moderno, accessibile e funzionale alle esigenze dei cittadini», ha concluso Li Calzi. Un obiettivo che sembra essere raggiunto, considerando che Bologna ha il numero più alto di utenti del trasporto pubblico in Italia in proporzione agli abitanti. Ma la realtà è come la dipingono i politici?

Condividi