«I cittadini del Pilastro non meritano di essere additati come persone che vivono in un luogo di spaccio e di degrado. E Bologna non merita che uno che ha chiesto i pieni poteri si faccia passare come un cittadino: i cittadini segnalano alle forze dell’ordine le cose che non vanno e non si sostituiscono a loro. Salvini continua ad aizzare all’odio anche in situazioni delicate dove non c’è proprio bisogno di aumentare la tensione. Ci sono, al Pilastro, anche persone agli arresti domiciliari come deciso dalla magistratura. Io credo che si debba vergognare, caro Salvini. Lei non è un cittadino qualunque. Ha fatto il ministro dell’Interno, come mai in quel caso non ha avuto lo stesso interesse?
Forse perché adesso è solo propaganda e si comporta da irresponsabile per qualche voto in più». Non ha mezzi termini il sindaco di Bologna, Virginio Merola, sull’ultima scenata razzista del leghista Matteo Salvini che, ieri sera, ha citofonato a un cittadino tunisino nel Quartiere Pilastro in periferia di Bologna chiedendogli se spaccia. Il tutto mentre viene ripreso in una diretta su Facebook nella quale vengono anche fatti i nomi delle persone accusate da una signora della zona che dà indicazioni proprio a Matteo Salvini.
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