Accesso dei motocicli alle corsie preferenziali, a Bologna è ancora tutto fermo

A Bologna si continua a parlare di apertura delle corsie preferenziali ai motocicli, ma i cambiamenti concreti restano fermi al palo. È quanto denuncia la presidente del gruppo consiliare “Bologna Ci Piace”, Samuela Quercioli, che questa mattina ha riportato il tema in commissione, rilanciando un ordine del giorno presentato mesi fa e tuttora senza risposte definitive.

L’obiettivo è consentire a ciclomotori e motoveicoli di transitare liberamente sulle corsie preferenziali ritenute idonee, dopo attente valutazioni tecniche. Una proposta che punta a migliorare la sicurezza stradale e la fluidità del traffico urbano, specie nelle aree meno centrali della città.

L’amministrazione comunale, dal canto suo, sostiene di aver sempre mantenuto un atteggiamento aperto, citando «istruttorie tecniche e confronti continui con sindacati, Tper e tassisti». Ma la realtà, secondo Quercioli, è ben diversa: gran parte delle corsie restano ancora inaccessibili ai motocicli, soprattutto fuori dal centro storico, con disagi tangibili per chi si muove quotidianamente su due ruote.

A pesare sulle decisioni dell’amministrazione sarebbe anche il timore che un maggior numero di eccezioni generi confusione. Un argomento che la consigliera contesta apertamente: «Si continua a sottolineare che “più eccezioni possono generare confusione”, come se la sicurezza e la fluidità del traffico fossero un dettaglio secondario».

Quercioli annuncia che non intende fermarsi: «Continuerò a sollecitare l’Amministrazione a prendere finalmente provvedimenti concreti, soprattutto fuori dal centro storico, per garantire più corsie preferenziali libere ai ciclomotori, passando dalle parole ai fatti».

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