Patrick nelle ultime ore ha aperto un profilo Twitter e i suoi cinguettii stanno diventano virali sul web.
Patrick Zaki è tornato sui social. «Libertà, libertà, libertà»: sono le 3 semplici parole con cui lo studente egiziano a Bologna, scarcerato l’8 Dicembre, ha deciso di accompagnare la foto postata ieri sul suo account Twitter che lo ritrae sorridente mentre mostra un braccialetto della squadra di calcio del Bologna. Zaki, accusato nel lontano febbraio 2020 dal governo egiziano di istigazione alla violenza, alle proteste, al terrorismo e per ultimo di diffusione di notizie false, è stato scarcerato mercoledì e riconferma ancora una volta, con questo post, il legame che lo lega a Bologna, quella che lui stesso ha definito «la sua città». Non a caso una delle prime cose che Zaki ha fatto non appena arrivato a casa, è stato proprio indossare una maglietta dell’Università di Bologna, che l’ateneo gli aveva regalato.
La vicenda
La storia di Patrick Zaki parte il 7 febbraio 2020, quando al rientro in Egitto da Bologna, città in cui studiava, viene fermato dalle autorità egiziane e condotto a Mansoura in stato di arresto. Le accuse del governo egiziano sono di istigazione alla violenza, alle proteste, al terrorismo e di gestione di un account social anti-governativo. Il 1° febbraio 2021, il rinvio della custodia cautelare di 45 giorni comincia a far vacillare le ultime speranze rimaste e dopo due mesi, nell’aprile 2021 arriva un altro rinvio. Sono sempre state tantissime le mobilitazioni, soprattutto in Italia, dove il Parlamento ha anche approvato la richiesta di cittadinanza italiana per lo studente. A settembre però la speranza viene riaccesa, infatti insieme ad un nuovo procedimento giudiziario, si apre una nuova strada: l’accusa è ora di diffusione di notizie false per conto del sito “Daraj” riguardante la minoranza copta. Con sorpresa però, l’udienza del 7 dicembre 2021, ha prodotto la scarcerazione di Patrick, avvenuta il giorno successivo, l’8 dicembre 2021. Il giovane è ora libero ma non assolto, infatti nei prossimi mesi sarà di nuovo ascoltato dalla Corte Suprema egiziana.
È tanta la gratitudine e la commozione che accompagna queste ore successive al suo rilascio, quella stessa commozione che Patrick non è riuscito a nascondere quando ha visto il suo volto in piazza Maggiore. L’opera che raffigura il suo volto è stata disegnata da Gianluca Costantini, fumettista di Ravenna, che proprio ieri, ha incontrato in videochiamata lo studente egiziano commentando: «È stato emozionante, ma anche straniante, per me era quasi diventato un personaggio disegnato ed è stato strano vederlo che si muove, abbiamo parlato molto e ora che Patrick c’è, speriamo che non ci sia più bisogno di disegnarlo». Parole piene di gioia, ma soprattutto di speranza, la stessa di cui avrà bisogno Patrick nei prossimi mesi in attesa dell’udienza del 1° febbraio 2022, dove si deciderà il suo futuro confermando o meno la sua libertà.