La frana di Ca’ di Sotto, nel comune di San Benedetto Val di Sambro, rappresenta attualmente «il maggiore problema di carattere idrogeologico» per l’Emilia-Romagna. A riportarlo è la Regione Emilia-Romagna, che monitora con attenzione il fenomeno. La frana si è riattivata a causa delle ultime forti piogge dopo trent’anni di stabilità. Si estende per circa un chilometro e mezzo con un fronte largo 300 metri, e continua a muoversi: circa mezzo metro ogni ora.
«Già dalle prime ora di questa mattina (ieri) siamo di nuovo in emergenza per via di un non corretto funzionamento del canale di scarico delle acque del lago, che stiamo cercando di capire come affrontare in attesa delle prime luci, condizione necessaria per avviare le lavorazioni sul campo in sicurezza da parte dei mezzi d’opera. Purtroppo, già notte scorsa questo sistema si era interrotto, facendo innalzare il livello dell’acqua creando forte preoccupazione e purtroppo anche l’evacuazione di alcune abitazioni, poi rientrate una volta ripristinato il funzionamento avvenuto nella prima mattina di ieri (sabato scorso). Nel pomeriggio di ieri (sabato scorso) sono arrivate le pompe idrovore che siamo riusciti a recuperare, necessarie per aiutarci a gestire in emergenza i livelli di acqua a monte della frana», ha scritto ieri su Facebook Alessandro Santoni, sindaco di San Benedetto Val di Sambro.
Evacuazioni e interventi urgenti
In via precauzionale, sono state evacuate circa 70 persone sia a monte sia a valle della frana. Sul posto sono attive circa dieci idrovore, fornite da diverse organizzazioni tra cui il Consorzio di Bonifica, Misericordia e Aspi, impegnate a controllare l’innalzamento del livello del vicino invaso. Le squadre di emergenza stanno cercando tubazioni di grandi dimensioni per ripristinare il normale flusso del fiume Sambro, dato che le condotte esistenti sono state compromesse dal movimento della frana.
Aggiornamento sugli evacuati
Attualmente, il sistema di protezione civile della regione Emilia-Romagna ha preso in carico 20 persone, mentre 129 sfollati sono ospitati in strutture alberghiere, appartamenti e sistemazioni temporanee predisposte dai Comuni. In totale, il numero degli evacuati nei diversi comuni dell’Emilia-Romagna ha raggiunto le 2.765 persone. Di questi, 953 si trovano nel Bolognese, con il maggior numero a Budrio (474 persone); 192 in provincia di Parma (nei comuni di San Secondo Parmense e Fornovo di Taro); e 1.620 in provincia di Reggio Emilia (principalmente a Cadelbosco di Sopra, Bagnolo e Gualtieri). Per molti evacuati, tuttavia, è già previsto un ritorno alle proprie abitazioni nelle prossime ore.