I bolognesi manifestano una crescente preoccupazione per la crisi della sanità pubblica. Da un’indagine condotta dall’Osservatorio Sanità di UniSalute si evidenzia come il 52% dei cittadini ritenga che il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) non sia più in grado di rispondere in modo completo ai loro bisogni di salute. Questo dato segna un netto peggioramento rispetto all’anno scorso, quando solo il 29% esprimeva una simile opinione. La percentuale di bolognesi soddisfatti delle cure pubbliche è infatti scesa al 46% dal 63% registrato nel 2023.
Fiducia nel SSN, ma con riserve
Nonostante le crescenti difficoltà, il SSN continua a essere considerato un pilastro del welfare italiano. Il 68% degli intervistati dichiara di avere ancora fiducia nella sanità pubblica, mentre il 47% la considera ancora tra le migliori a livello globale. Uno dei cambiamenti positivi rilevati dagli intervistati è l’incremento della telemedicina: oltre un quarto dei bolognesi (28%) nota un maggior utilizzo dei servizi di teleconsulto rispetto al periodo pre-pandemico, e più della metà (51%) auspica un ulteriore sviluppo della tecnologia nell’assistenza sanitaria.
Tempi di attesa e carenza di personale: le sfide principali
La sfida principale per i cittadini resta l’eccessiva attesa per le prestazioni sanitarie: l’84% lamenta tempi troppo lunghi, un dato in crescita rispetto a cinque anni fa. Ridurre i tempi di attesa (80%) e aumentare le disponibilità di date e orari (50%) sono considerati interventi prioritari per migliorare il servizio.
La crisi della sanità pubblica è accentuata anche dalla carenza di personale. Più di quattro bolognesi su cinque (83%) giudicano insufficiente il numero di medici e infermieri per soddisfare le esigenze dei cittadini, una problematica che incide sulla qualità delle cure e sottopone il personale a ritmi di lavoro estenuanti.