Prima assemblea dell’anno per i riders di Bologna, continua la lotta contro Domino’s Pizza

Una lettera che contiene rivendicazioni inderogabili e che pretende un miglioramento nel trattamento riservato da Domino’s Pizza nei confronti dei ciclofattorini (riders) di Bologna. È il risultato della prima assemblea partecipata e retribuita dei lavoratori e delle lavoratrici della piattaforma di consegna cibo a domicilio tenutasi ieri all’interno del Comune di Bologna. Ad annunciare che la lotta dei riders con il nuovo anno non si ferma è Riders Union Bologna che rappresenta i ciclofattorini del capoluogo emiliano. «Come promesso salutiamo il nuovo anno con la solita volontà di continuare a batterci contro le ingiustizie dei padroni delle multinazionali del food delivery, rispettando quei buoni propositi per il rinnovo delle lotte che ci vedranno impegnati sulla strada dei diritti verso la conquista di una condizione pienamente dignitosa», si legge sulla loro pagina Facebook.

La rivalsa dei riders bolognesi contro la piattaforma Domino’s Pizza è nata qualche settimana fa per la precisione il giorno in cui ha nevicato a Bologna. Nonostante le consegne del cibo a domicilio fossero impraticabili, l’azienda Domino’s Pizza non ha voluto fermare il servizio mettendo a rischio la salute dei ciclofattorini sulle strade ghiacciate della città. Cosa che non sarebbe dovuta accadere proprio perché la stessa azienda ha firmato la Carta dei diritti fondamentali del lavoratori digitali nel contesto urbano di Bologna in cui è scritto in calce che il servizio dei riders in caso di condizioni climatiche avverse si sarebbe dovuto bloccare.

«Per questo abbiamo deciso di incontrarci, per organizzarci contro metodi e pratiche aziendali che hanno portato senza alcuno scrupolo all’imposizione di condizioni ingiustificabili e di lesione predatoria nei confronti dei colleghi e delle colleghe costretti anche a lavorare “indipendentemente dalle condizioni climatiche” sottoposti al ricatto dell’azienda che, pubblicizzando il proprio brand per l’occasione, ha promesso misere maggiorazioni in cambio della messa a rischio dell’incolumità dei propri dipendenti», incalza Riders Union Bologna sui social.

 

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