“Truffaffitti”, un gruppo Facebook per segnalare truffe a Bologna

Nuovo anno, nuove truffe. È appena cominciato un nuovo anno universitario e a Bologna non mancano tentativi di truffe soprattutto nei confronti di studenti universitari in cerca di appartamenti in affitto. A mettere in guardia le migliaia di ragazzi alla ricerca di un posto letto ci ha pensato Gianni Piccioni, uno studente di Matematica all’Università di Bologna che ha creato un nuovo gruppo su Facebook chiamato “Truffaffitti”. L’obiettivo è invitare studenti, ma anche lavoratori, a denunciare sul social network i possibili truffatori fraudolenti del mercato degli affitti di Bologna e dintorni. «Segnalate in questo gruppo qualsiasi truffa in cui siete incappati nel prenotare o affittare case. Cerchiamo di rendere sicura Bologna da attività fraudolente del mercato degli affitti», comunica Piccioni sul gruppo Facebook.

E decine di persone stanno rispondendo al suo appello.  Nonostante il gruppo sia nato da poco, non manca un giorno in cui studenti universitari o lavoratori fuori sede condividono le loro esperienze di tentativi di truffe nei loro confronti.

I tentativi di truffa

I metodi di adescamento sono sempre gli stessi: presunti proprietari affitterebbero confortevoli appartamenti nel centro storico di Bologna a prezzi stracciati: 80 metri quadri a 450 euro al mese in anticipo prima di vedere l’appartamento. Peccato che, però, le foto sui siti di annunci sono immagini scaricate da internet di appartamenti da copertina da riviste. Qualcuno ha abboccato e ha perso dei soldi senza ricevere alcuna casa in affitto, qualcun’altro invece ha fatto finta di abboccare al tentativo di truffa. Come per esempio Ludovica, studentessa a Bologna, che ha avuto una conversazione tramite e-mail con una certa Margaret, presunta proprietaria di una casa nel centro di Bologna. Margaret ha chiesto alla studentessa di pagare 2 due mensilità di caparra tramite il sito di Airbnb, colosso mondiale di prenotazioni online di bed and breakfast. Quando Ludovica ha fatto notare alla presunta proprietaria di casa che quel modo di affittare un appartamento le sembrava molto strano le è arrivata una strana mail offensiva nei suoi confronti.

Episodio analogo per Simona che sul gruppo “Truffaffitti” ha segnalato un’ennesima presunta proprietaria di un appartamento che le ha chiesto, anche in questo caso, di pagare il mese anticipato tramite la piattaforma online Airbnb. «Mi ha detto che voleva 1050 euro prima di farmi vedere la casa, a un certo punto nell’email ha iniziato a usare il maschile e mi ha inviato un contratto in cui c’era scritto che non mi sarebbero stati rimborsati i soldi. Tra l’altro la signora che nella prima e-mail era molto gentile ha iniziato ad essere aggressiva nell’ultima. Volevo denunciare il tutto alla polizia postale, ma magicamente l’annuncio, che è stato postato ieri su bakeca.it, è stato rimosso», scrive Simona. Annunci che hanno insospettito anche Raffaella, una professoressa a Bologna che ha, però, interrotto la trattativa con la presunta proprietaria e ha chiamato telefonicamente l’assistenza di Airbnb per avere chiarimenti. L’operatore le ha confermato che probabilmente si trattava di una truffa, dato che l’avviso dell’appartamento in affitto non era stato pubblicato sul loro sito. Prassi non conforme alle regole del colosso mondiale di bed and breakfast.

Airbnb ne è estranea

Anche la redazione della Gazzetta di Bologna ha voluto avere chiarimenti da Airbnb sul motivo per cui i presunti truffatori chiedono di farsi pagare tramite il loro sito. «Si tratta indubbiamente di truffe, non abbiamo rapporti con altri siti e i termini del servizio precisano che le transazioni debbono sempre essere effettuate con il nostro tramite e mai direttamente, come ad esempio a mezzo bonifico», ha dichiarato Airbnb.

L’azienda ha precisato di non essere in alcun modo collegata a siti esterni, e invita a diffidare di email che chiedono di versare del denaro sfruttando il nome di Airbnb.

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