Il progetto “Bologna Rock” ha anche un obiettivo di più ampio respiro: mettere insieme una nuova scena musicale a Bologna fatta soprattutto di giovani musicisti rock emergenti.
Far incontrare i vari personaggi che in qualche modo hanno fatto parte del rock bolognese per ricordarsi della storia del rock di Bologna e continuare la storia con quello che è il presente. È l’obiettivo di “Roxity“, un esperimento musicale nato subito dopo il primo lockdown ma che oggi, che partendo dal passato, prova a far incontrare i vari personaggi che in qualche modo han fatto parte del rock locale, con l’auspicio di discutere anche della scena rock bolognese di oggi. A Bologna “Roxity” prenderà il nome di “Bologna Rock”. In tutto questo c’è, però, un altro obiettivo e di più ampio respiro: mettere insieme una nuova scena musicale a Bologna fatta soprattutto di giovani musicisti rock emergenti.
«Sono più che certo che Bologna sia in grado dì tornare ai passati splendori rock degli anni ’80 quando la scena locale era capace di infuocare il pubblico emiliano. Oggi con grande forza ci rimettiamo in gioco dopo 12 anni, con questo nuovo esperimento che già sta raccogliendo i primi frutti, nelle prime collaborazioni e il consenso immediato di alcune band come i Marigold in Italia, e le prime internazionali (Amauri Cambuzat, leader della band shoegaze Ulan Bator e Fabian Holland artista folk da Berlino). Noi ci crediamo, ora tocca a voi», dice Marcello Faustino team manager di Roxity Bologna Rock.
Al momento esiste una chat WhatsApp aperta a tutti i musicisti interessati al progetto, ma anche agli operatori del settore, un Facebook, un canale YouTube e il sito web.