Per i due familiari il Questore di Bologna ha proposto al Tribunale della Prevenzione l’applicazione del Codice Rosso che consiste in una Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza nei loro confronti.
Anni di denigrazioni e privazioni, insulti, mortificazioni e botte. È quello che ha dovuto subire una ragazza marocchina costretta dal padre e dal fratello ad abbandonare gli studi, ad evitare frequentazioni con amici italiani, a rinunciare alle sue legittime aspirazioni e libertà solo perché voleva vivere una vita da occidentale. Ma oggi per i due familiari, presunti responsabili delle vessazioni, il Questore di Bologna ha proposto al Tribunale della Prevenzione l’applicazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza nei loro confronti. I decreti del Tribunale comporteranno l’obbligo per i due soggetti di soggiornare nel comune di loro residenza, senza potersi allontanare dallo stesso se non previa autorizzazione, nonché il divieto di avvicinamento e comunicazione con la vittima delle loro condotte.
Con l’introduzione del Codice Rosso, dunque, il legislatore ha fornito al Questore uno specifico strumento di tutela nei confronti di soggetti indiziati dei reati di atti persecutori e maltrattamenti, prevedendo che anche nei loro confronti possa essere disposta la misura di Prevenzione personale della Sorveglianza Speciale al fine di scongiurare ulteriori comportamenti violenti e prevaricatori.