Ricerca e nuove tecnologie, stretta di mano tra IBM e Università di Bologna

«Partire dall’uomo è il giusto approccio per affrontare la tecnologia e credo che Bologna sia un posto interessante per farlo». Così il direttore di Ricerca e Innovazione Tecnologica dell’azienda informatica IBM Italia, Fabrizio Renzi , ha commentato un accordo di collaborazione annunciato oggi con l’Università di Bologna per la ricerca e la formazione nel campo delle nuove tecnologie. Fra i progetti in programma sarà centrale l’ “Active Intelligence Center”, un laboratorio aperto da poco a Bologna da IBM che è già alla ricerca di 10 giovani del settore. L’obiettivo del centro è sviluppare le nuove tecnologie in relazione all’impatto che possono avere sull’uomo e al ruolo che quest’ultimo può svolgere.

La collaborazione durerà tre anni e porterà allo sviluppo di una serie di attività legate a temi come l’intelligenza artificiale, l’industra 4.0, le “smart cities”, e i sistemi d’informazione. Fondamentale, secondo l’azienda, è affrontare le tecnologie mantenendo centrale l’attenzione sull’uomo. Per questo motivo il nuovo centro si concentrerà su tre temi principali. Il primo è la gestione delle fragilità dovute all’allungarsi della vita media. La seconda area riguarderà la formazione, con lo sviluppo di nuovi sistemi che aiutino l’apprendimento. Terzo tema sarà lo studio di nuovi modelli di interazione uomo-macchina. «Per noi la tecnologia deve restare al servizio dell’uomo», ha detto Renzi. Il centro prevede l’assunzione di 20 persone del settore tecnico-scientifico nei prossimi 3 anni.

Il direttore ha, quindi, sottolineato che l’approccio interdisciplinare dell’Università di Bologna ben si sposa con questo progetto. A tal proposito Rosa Grimaldi, delegata all’Imprenditorialità e ai Rapporti con le Imprese dell’Università di Bologna, ha spiegato che i progetti dell’Alma Mater, come ad esempio il Centro Interdipartimentale per l’Intelligenza Artificiale, non solo approfondiscono il lato tecnico della materia, ma si occupano anche delle implicazioni che le nuove tecnologie hanno sulla società, sull’economia, sull’ambiente e sulle nostre vite.

Grimaldi ha, inoltre, sottolineato che l’obiettivo principale di tali progetti è l’impatto che possono avere sul territorio. Un esempio è il programma “Students for Africa” dell’Unibo che ha l’obiettivo di raccogliere e successivamente realizzare alcuni progetti innovativi che gli studenti hanno pensato per l’Africa. IBM, che ha delle sedi anche nel continente africano, potrà sostenere la realizzazione di queste idee. La collaborazione potrà espandersi anche in altri luoghi come gli Stati Uniti, Israele e la Cina.

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