Il capogruppo di Rete Civica, Marco Mastacchi, ha presentato un’interrogazione alla presidenza dell’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, evidenziando lo stato di precarietà della Torre Garisenda. La storica torre bolognese, che vanta un’inclinazione simile a quella della Torre di Pisa, sta mostrando ulteriori segni preoccupanti di cedimento, sollevando la necessità di interventi strutturali immediati.
Preoccupazioni sulla stabilità della Torre Garisenda
Secondo quanto esposto da Mastacchi, la torre presenta non solo problemi legati alla pendenza, ma anche criticità strutturali dovute a un basamento non monolitico, costituito da strati di selenite e muratura a secco. Questa composizione, col tempo, si è deteriorata a causa dell’infiltrazione d’acqua, che ha contribuito a indebolire la malta e quindi la base stessa. Il peso di circa 4.000 tonnellate della muratura, combinato con la pressione esercitata sul lato inclinato, ha reso la situazione ancora più critica.
Interrogazione sui metodi di consolidamento
Mastacchi ha sollevato dubbi sull’efficacia degli interventi di restauro finora realizzati. In particolare, ha criticato la decisione di riempire il basamento con calcestruzzo armato, una tecnica che avrebbe impedito l’adozione di soluzioni più efficaci, come le iniezioni di selenite. Quest’ultimo metodo, raccomandato dal Comitato Tecnico Scientifico, risulta essere più compatibile con la struttura originaria della torre.
L’interrogazione ha chiesto chiarimenti alla Giunta regionale sui motivi per cui è stata scelta la cementificazione della base e non il metodo consigliato dalle autorità tecniche. Inoltre, viene richiesto un piano di intervento urgente per stabilizzare la torre e prevenire un possibile collasso.
Rischio di collasso e misure di sicurezza
Il capogruppo di Rete Civica ha sottolineato che, secondo gli studi tecnici, la Torre Garisenda si muove quotidianamente di millimetri, una condizione che potrebbe portare a un peggioramento improvviso. In risposta a questa situazione, è già stato attivato un piano di protezione civile che contempla diversi scenari di emergenza, qualora si verificasse un cedimento strutturale.
Mastacchi ha richiesto informazioni dettagliate alla Giunta non solo sulle cause dell’aggravamento della situazione, ma anche sulle misure di sicurezza adottate per proteggere gli edifici e i cittadini nelle vicinanze, in caso di crollo.