Sciopero mondiale per il clima, quali politiche ecologiche a Bologna?

La realizzazione della linea tranviaria, la riduzione delle emissioni nocive del 40% entro il 2030 e la partecipazione attiva al Comitato Europeo delle Regioni: sono i progetti che l’amministrazione comunale intende attuare per una Bologna più ecologica e rispettosa dell’ambiente. L’elenco è stato fornito oggi dall’assessore all’Urbanistica e all’Ambiente Valentina Orioli, in risposta ad alcune domande nate dopo la manifestazione ambientalista studentesca “FrydaysForFuture”. In particolare i consiglieri Federica Mazzoni e Andrea Colombo (Partito Democratico) e Emily Clancy (Coalizione civica) hanno voluto sapere maggiori dettagli su come l’amministrazione intende gestire la “crisi climatica” a livello locale. 

La Question Time odierna, dunque, è stata incentrata sulla protesta nata dall’iniziativa lanciata da Greta Thunberg, sedicenne svedese che da agosto 2018 ha manifestato davanti al proprio parlamento per criticare le iniziative politiche inadatte ad affrontare l’attuale crisi climatica. Dopo poco tempo le idee e la verve della ragazza hanno superato i confini nazionali, andando a toccare tutte le parti del mondo, e subito studenti delle superiori e universitari hanno cominciato a seguire l’iniziativa. È nato così un movimento globale che ha invitato i ragazzi di tutto il mondo a scioperare insieme quest’oggi. Le domande alla radice della protesta sono: perché studiare per un futuro che potrebbe non arrivare mai? Perché spendere tempo sui libri se i governi non ascoltano coloro hanno faticato per educarsi? Anche a Bologna oggi universitari e studenti delle superiori sono scesi in piazza per protestare pacificamente e per iniziare un dialogo con le istituzioni sul mondo che verrà. 

L’assessore Orioli ha ricordato i vari impegni che nel corso degli anni, dalla partecipazione alla conferenza di Kyoto del ‘97 a oggi, Bologna ha preso con le varie istituzioni internazionali e sovranazionali.  

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