«La prima volta che sono stata in piazza Verdi ho pensato “questo è un centro sociale a cielo aperto”». Parole pronunciate oggi dal prefetto di Bologna, Patrizia Impresa, in un incontro nella sede della Confcommercio Ascom sul tema sicurezza e legalità nel territorio bolognese. Il tema della sicurezza nella zona della movida universitaria è sempre al centro delle attenzioni delle amministrazioni e forze dell’ordine della città perché spesso teatro di eventi criminosi come spaccio di droghe o episodi di violenza. Basti ricordare l’accoltellamento tra due nordafricani il 26 febbraio scorso. Tuttavia, i centri sociali sono altra cosa. Luoghi dove si socializza, si fanno corsi di musica, di sport e sono posti sicuri con persone “normali”. Può capitare che entrino persone poco raccomandabili, ma questo può succedere anche in altri luoghi che non siano i centri sociali. Episodi di spaccio tra ragazzi della “Bologna bene” esistono. Pochi mesi fa la notizia di cronaca di alcuni uomini italiani che avrebbero spacciato la cosiddetta “droga dello stupro” in alcune discoteche frequentate da ragazzi che nei centri sociali non entrerebbero mai.
Detto questo, durante l’evento di oggi in cui il prefetto di Bologna era ospite dell’Ascom Confcommercio si è discusso dei metodi per combattere i diversi fenomeni di criminalità che possono rendere poco frequentabili alcune zone della città. Secondo Impresa, fondamentali per raggiungere l’obiettivo saranno la collaborazione fra gli enti territoriali e il ruolo delle videocamere di sorveglianza. La considerazione con cui è stato aperto il dibattito è che, nonostante i dati del 2018 mostrino una generale diminuzione della criminalità, resta fra i cittadini una sensazione di insicurezza e paura che li porta ad evitare particolari aree della città in quanto poco raccomandabili. Il prefetto ha, quindi, espresso il suo impegno per rispondere alle esigenze degli abitanti del territorio con l’obiettivo di «riportare le persone a fruire dello spazio pubblico».
La direzione suggerita è quella di una sicurezza allargata e partecipata, per la quale sono necessarie nuove collaborazioni fra gli enti del territorio. «Per contrastare fenomeni come lo spaccio e abbassare la paura di frequentare certe zone bisognerebbe creare nuove sinergie e condividere le responsabilità delle criticità di alcune zone» ha incalzato il prefetto. Inoltre, secondo Impresa «la militarizzazione del territorio non è la soluzione ai problemi della città». Durante l’incontro si è poi sottolineata l’importanza dei sistemi di istallare nei negozi della città sistemi di videosorveglianza che spesso non solo disincentivano azioni illegali, ma sono anche decisivi per le indagini delle forze dell’ordine.