Bendati e distesi sullo scalone del Comune. È il modo con cui è andata in scena la protesta da parte degli attivisti di Extinction rebellion ieri a Palazzo d’Accursio a BolognaIl gruppo ha voluto porre l’acceleratore sulla dichiarazione d’emergenza climatica ed ecologica che, in base a quanto è stato detto ieri iCommissione, sarà discussa da parte del Consiglio lunedì prossimo. Gli attivisti hanno spiegato come dichiarare un’emergenza porta con sé il peso e la responsabilità di prendere delle decisioni. «Ciò che decideremo nei prossimi undici anni sarà determinante per il futuro della vita sulla terra. Ciò che non verrà deciso, quello che verrà posticipato, ogni giorno in cui non ci dedicheremo anima e corpo all’abbattimento di consumi che ci stanno uccidendo, ogni singolo giorno perso, ci farà avvicinare sempre più al baratro in cui ci ha condotto una certa maniera di concepire la città, la produzione, l’altro, la natura». 

In consiglio verranno presentati probabilmente due ordini del giorno, uno dal consigliere Andrea Colombo per il Partito democratico e uno dalla consigliera Emily Clancy di Coalizione civica. Ai microfoni della Gazzetta di Bologna Colombo ha dichiarato: «Ci eravamo assunti l’impegno sia come Giunta che come Consiglio per riuscire ad interrompere lo sciopero della fame dell’attivista di Extinction rebellion (E di arrivare entro settembre ad approvare una dichiarazione di emergenza ambientale e climatica. Crediamo che sia il momento di rompere gli indugi e quindi nella seduta di lunedì del Consiglio comunale sono pronto a depositare un ordine del giorno che prova a fare sintesi della richiesta degli attivisti sia di Extinction rebellion che di Friday for future. La dichiarazione è un atto simbolico ma credo che comporti anche degli impegni sostanziali conseguenti secondo il principio fondamentale d’impegnarci d’ora in poi a prendere decisioni ed approvare progetti solo se vanno nella direzione di ridurre le emissioni che fanno male al clima e all’ambiente, questo secondo me è il principio più importante da affermare. Visto che è in gioco la sopravvivenza stessa del pianeta e dell’umanità e ci mancano solo 10 anni per agire la dichiarazione dovrebbe essere una priorità politica per tutte le forze. Mi aspetto un voto trasversale rispetto alle dinamiche maggioranza e opposizione».  

Anche nella minoranza non è mancato il sostegno alla proposta degli attivisti, la consigliera Clancy auspica che «l’assunzione della proposta di dichiarazione di emergenza climatica che ci ha sottoposto Extinction rebellion come ordine del giorno unitario del Consiglio Comunale, a cui poi ogni gruppo consiliare può legittimamente collegare un proprio ordine del giorno di indirizzo politico. Ma il messaggio che ci hanno portato gli attivisti è molto chiaro: mettiamo da parte lo scontro politico e utilizziamo l’intelligenza collettiva». 

 

Foto: Andrea Olgiati

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