Il recente annuncio dell’azienda ospedaliera S. Orsola di Bologna di sostituire i medici radioterapisti con tecnici di radiologia per specifiche attività ha suscitato una forte reazione da parte delle organizzazioni sindacali. La decisione, assunta unilateralmente, solleva questioni sulla distribuzione delle competenze nel settore sanitario. Le organizzazioni sindacali, pur supportando il valore dell’autonomia professionale, ribadiscono l’importanza del rispetto delle competenze specifiche di ciascun ruolo. Le attività cliniche restano responsabilità dei medici, mentre la gestione tecnico-operativa delle terapie deve essere affidata ai professionisti sanitari non medici, come i TSRM (Tecnici Sanitari di Radiologia Medica).
«Invece di favorire un’integrazione delle competenze complementari – affermano le organizzazioni sindacalo – assistiamo ad azioni incaute da parte della direzione aziendale, che vengono presentate come iniziative di crescita professionale» Tuttavia, secondo i sindacati, queste decisioni si configurano come esempi di task shifting, ovvero il trasferimento di compiti a figure non adeguatamente formate per le responsabilità cliniche che comportano.
I professionisti delle aree mediche e sanitarie hanno il dovere etico di dissociarsi da queste decisioni e di adottare contromisure per salvaguardare non solo le loro competenze specifiche ma anche la sicurezza e il benessere dei pazienti. In un contesto sanitario sempre più complesso, il miglior impiego delle competenze professionali risulta fondamentale per assicurare cure di qualità e tutelare gli interessi della collettività.
fonte: UIL-FPL CIMO-FESMED