L’unione fa la forza. Un coordinamento all’unisono tra i Comuni dell’area metropolitana, la questura, la prefettura, le Asl, i sindacati e le associazioni per affrontare le possibili conseguenze del decreto Salvini su Immigrazione e Sicurezza: è  la richiesta dell’amministrazione di Bologna che oggi nel Consiglio metropolitano ha chiamato in causa tutta la rete dell’accoglienza bolognese per cercare soluzioni ai problemi che potrebbero verificarsi con la conversione in legge, avvenuta lo scorso 27 novembre, del decreto Salvini.

Adesso «si rischia di creare insicurezza mettendo in strada persone che attualmente sono invece in un percorso di integrazione», ha dichiarato il sindaco metropolitano, Virginio Merola. «Occorre un’azione culturale –  ha continuato Merola – per spiegare questo ai cittadini e bisogna continuare sulla strada dell’integrazione».

Il decreto Salvini modifica il Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), che diventa “Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati”. I richiedenti asilo non saranno più ammessi alle pratiche di formazione e inserimento socio-lavorativo, la modalità di accoglienza che fino ad ora è stato l’unica che «effettivamente ha funzionato». Nonostante ormai il decreto Salvini sia legge «con i nostri servizi sociali continueremo ad occuparci e a proteggere tutte le persone che hanno bisogno, senza distinzioni tra cittadini di serie A e serie B», ha concluso il sindaco di Bologna.

Le priorità dell’amministrazione comunale sono state sintetizzate dall’assessore alla Sanità e al Welfare del Comune di Bologna Giuliano Barigazzi in 4 punti: consolidamento dell’accordo tra i Comuni della città metropolitana per la gestione dell’accoglienza negli Sprar, un coordinamento con la Prefettura, la questura e le Asl per mantenere il confronto tra tutti i soggetti che si occupano di inserimento lavorativo dei migranti.  Per Barigazzi chi dice che con il decreto Salvini non cambia nulla, sbaglia. Ci saranno migranti che non potranno essere accolti negli Sprar e non sapranno dove andare. «La loro assistenza graverà sulle spalle dei servizi sociali», ha dichiarato l’assessore. «Sull’accoglienza l’amministrazione ha fatto finora un grande sforzo, non dobbiamo perdere i valori costruiti fino ad adesso», ha concluso Barigazzi.

Tra gli interventi durante il Consiglio metropolitano anche quello del sindaco di Casalecchio di Reno, Massimo Bosso, secondo il quale «non si deve pensare di tamponare una legge sbagliata, ma è necessario impegnarsi per modificare questa legge».

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