La nuova iniziativa del Comune di Bologna, che prevede la collocazione di cento alberi in vaso in sette piazze del centro per combattere il caldo estremo, solleva dure critiche da parte di Europa Verde Bologna. Il movimento ecologista accusa l’amministrazione guidata dal sindaco Matteo Lepore di portare avanti politiche ambientali inefficaci e di puntare su interventi simbolici che non incidono realmente sulla qualità della vita urbana.

L’annuncio della vicesindaca Emily Clancy, che ha spiegato come gli alberi verranno poi trasferiti nei giardini scolastici a settembre, non convince gli ambientalisti. Il costo complessivo dell’operazione — 128mila euro — è ritenuto sproporzionato, e il valore ambientale dell’intervento viene definito minimo, quasi decorativo.

«Gli alberi non sono ombrelloni usa e getta, né semplici arredi urbani da spostare a piacimento», denunciano da Europa Verde, che attacca anche l’assenza di un impegno serio nella difesa del verde urbano esistente, ricordando il silenzio del Comune su casi come la fascia boscata lungo la tangenziale, gli alberi del Parco Don Bosco, i grandi tigli del giardino Acerbi e il verde di via Decumana.

Non manca una critica all’idea, spesso sostenuta dalla giunta, che la costruzione di nuovi edifici possa compensare la perdita di alberi maturi. «Erano impegnati a sentenziare che la natura non va contemplata e conservata, ma trasformata», accusano gli attivisti, che chiedono coerenza e investimenti seri per la riforestazione urbana, come già avvenuto in città come Parigi o Medellín.

I Verdi nella lista di Lepore nel 2021

Tuttavia, il posizionamento di Europa Verde suscita inevitabilmente interrogativi politici. Alle elezioni amministrative del 2021, infatti, il movimento ambientalista ha fatto parte della stessa coalizione che ha sostenuto e portato alla vittoria Matteo Lepore, sindaco oggi oggetto delle loro critiche.

«Serve più coraggio e coerenza nelle scelte politiche per la salute e l’ambiente. Non possiamo accontentarci di soluzioni simboliche o di operazioni di facciata», è l’affondo di Europa Verde. Ma a Bologna, dove le scelte ambientali si intrecciano con le dinamiche politiche, anche le critiche hanno il sapore di una resa dei conti interna alla sinistra?

foto: pubblica (modificata) su Facebook

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