Crisi per Covid, in cantiere una proposta di legge per i lavoratori dello spettacolo

Presentata ieri a Bologna una proposta di legge da presentare alla Commissione Lavoro alla Camera per tutelare i lavoratori dello spettacolo tramite il rafforzamento delle tutele e dei diritti.

Dopo la chiusura di cinema e teatri prevista dal nuovo DPCM, «servono fondi pubblici per risarcire i lavoratori dello spettacolo, altrimenti scatterà la mobilitazione di piazza». Lo ha detto Luigi Giove, segretario Cgil dell’Emilia-Romagna, ieri mattina a Bologna durante l’incontro “Le proposte legislative per la tutela dei lavoratori dello spettacolo”. In cantiere una proposta di legge da parte della regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna, elaborata con l’aiuto dei sindacati SLC CGIL ER e CGIL ER. La proposta, illustrata da Chiara Gribaudo, deputata Pd alla Commissione Lavoro della Camera, prevede di “tutelare i lavoratori dello spettacolo tramite il rafforzamento delle tutele e dei diritti e la garanzia della semplificazione amministrativa e fiscale per favorire l’emersione del lavoro in nero e il riconoscimento sociale dei lavoratori dello spettacolo”. 

L’aspetto più necessario però, come ha precisato Antonio Rossa, del coordinamento Produzione culturale del Sindacato dei Lavoratori della Comunicazione: «È quella di ricevere l’indennità che, non verrà ricevuta da coloro che hanno avuto la cassa integrazione se non ci sarà una modifica legislativa, o un intervento da parte dell’Inps come circolare applicativa, che stabilisca che non c’è incompatibilità tra fruizione di una cassa e indennità». Moltissimi lavoratori, inoltre, hanno ricevuto l’indennità solo dopo 5/6 mesi dalla chiusura di cinema e teatri durante il lockdown, o addirittura non è mai arrivata. 

Infine, avverte Giove della Cgil, «Dalle istituzioni vorrei garanzie subito: devono esserci condizionalità nell’erogazione delle risorse pubbliche, che devono essere previste solo per chi rispetta i contratti nazionali, le normative sula sicurezza e il versamento dei contributi.” 

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