Alluvione a Pianoro, la casa di riposo Villa Giulia lancia un grido d’aiuto

L’alluvione che ha colpito Pianoro Vecchio lo scorso fine settimana ha lasciato profonde cicatrici sul territorio, e una delle strutture più colpite è stata la casa protetta di riposo per anziani Villa Giulia. La residenza, che ospita 110 anziani, sia autosufficienti che non, è stata devastata dall’inondazione, già colpita nel maggio 2023 ma con danni ancora più gravi in quest’ultima tragedia.

«Qui la situazione è un disastro, l’acqua è arrivata ovunque. La palestra è inutilizzabile, siamo senza riscaldamento, la centrale elettrica è andata e stiamo utilizzando un generatore per la luce e i pasti, in garage ci sono oltre due metri e mezzo di fango. Abbiamo bisogno di professionisti, non bastano i volontari, perché oggi i vigili del fuoco e la Protezione civile sono andati via», ha dichiarato Marco Capelli, amministratore della struttura da 37 anni.

La struttura si trova in una delle aree più colpite dall’alluvione, che ha causato danni ingenti non solo agli edifici ma anche all’infrastruttura elettrica e sanitaria. L’acqua ha sfondato le porte di sicurezza e invaso i locali al di sotto del livello stradale. Capelli spiega che l’acqua è arrivata dalle colline, invadendo la scuola elementare vicina e successivamente Villa Giulia.

Per tre giorni, vigili del fuoco e Protezione civile, provenienti anche da altre città come Trento, hanno lavorato senza sosta per spalare il fango e rimuovere i detriti, tentando di salvare il possibile. Tuttavia, l’aiuto è terminato, e ora la struttura si trova a fare i conti con l’emergenza senza risorse adeguate. «Ora però siamo rimasti soli e non siamo preparati a questi eventi», aggiunge Capelli.

Nonostante la situazione critica, il personale della casa di riposo e un gruppo di giovani volontari si sono impegnati a garantire il minimo indispensabile per gli ospiti. Grazie all’uso di un generatore, l’ala Nord dell’edificio ha ancora luce, ma molte zone restano al buio e solo due ascensori su quattro funzionano, lasciando molti ospiti non autosufficienti bloccati ai piani superiori.

Capelli ha deciso di rivolgersi direttamente alle autorità locali, annunciando l’intenzione di contattare il prefetto per chiedere ulteriori aiuti. «Abbiamo bisogno di professionisti, servono pompe per aspirare il fango, vigili del fuoco e Protezione civile dovrebbero rimanere almeno una settimana e anche oltre, non possiamo farcela da soli», ha sottolineato, temendo la possibilità di dover evacuare gli anziani più fragili.

La situazione richiede un intervento tempestivo e organizzato, per garantire non solo la sicurezza degli ospiti, ma anche la possibilità di ripristinare i servizi essenziali nella struttura.

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