Una nuova cover, non per smartphone, ma per scarpe. È l’idea che hanno avuto 3 studenti dell’Università di Bologna che stanno dando vita a “Unflock”, una nuova startup che ha l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale rigenerando, e quindi riutilizzando, le proprie scarpe. Il gruppo di studenti ha creato un accessorio per scarpe che sfruttasse un’idea già presente sul mercato, ma applicandola a un settore diverso. «Si tratta di un prodotto di silicone da applicare sulle scarpe totalmente riciclato e riciclabile –spiega Gabriele Centonze, ideatore del progetto – e che si può personalizzare per dare la possibilità a tutti di esprimere il proprio stile. I modelli possono comprendere solo la parte bassa laterale o ricoprire interamente la suola e possono essere sia monocolore o trasparenti sia colorate a fantasia. Dopo tanti tentativi siamo riusciti a vedere realizzato il modello in silicone in grado di adattarsi a numerosi tipi di scarpe e senza l’utilizzo di colla».
Com’è nata l’idea di Unflock
L’idea di questi studenti è nata già nel 2022, mossi dalla voglia di cambiare due aspetti che caratterizzano la nostra generazione: l’eccessivo inquinamento provocato dal settore calzaturiero (136 kg di anidride carbonica emessa nell’atmosfera per un solo paio di sneakers), e l’omologazione tra i giovani. «Abbiamo individuato 2 fattori che spingono i ragazzi a cambiare le scarpe molto spesso: l’ingiallimento della parte bianca in gomma e l’uscita di nuovi modelli che, però, si differenziano per pochi dettagli», dice Centonze.
Unflock è una nuova impresa che parte da un’idea e che cerca di entrare nel mondo del mercato vedendo realizzato il prodotto finale ma ha bisogno di finanziamenti e di crescere velocemente soprattutto nella fase iniziale. «È fondamentale – conclude Centonze – trovare e costruire il team giusto, non basta avere un’idea brillante ma anche tanta motivazione e voglia di imparare».
Le stampanti 3D e i laser professionali che hanno permesso alla nuova startup di produrre le cover per scarpe sono stati offerti dall’Università di Bologna grazie al bando Makerspace di Unibo a cui i ragazzi hanno partecipato. Il gruppo è composto da 6 ragazzi. Oltre Gabriele Centonze, ci sono Davide Donadeo, Chiara Tartaro, Martina Stifani, Gabriele D’Urbano e Osho Aguilar Barrios, reclutato da Milano dopo aver ricercato, appostati fuori dalle università, la figura di fashion designer.
«Entro aprile usciremo nel settore b2b (business to business) mentre entro ottobre apriremo un nostro e-commerce», conclude Centonze, leader di questo gruppo di giovani con la voglia di mettersi in gioco e con la loro startup Unflock che unisce i termini sbloccare (unlock) e gregge (flock), nel senso di uscire dal gregge per sbloccare il proprio stile.