Questa mattina i dipendenti dell’Ispettorato del lavoro di Bologna hanno manifestato perché, nonostante abbiano avuto nuove competenze, sono stati esclusi “dall’armonizzazione delle indennità di amministrazione”, riconosciute, invece, a tutti gli altri dipendenti ministeriali.
Per contrastare il problema delle morti sul lavoro e per fronteggiare per meglio l’illegalità, dal 21 ottobre 2021 un decreto legge ha attribuito all’Ispettorato del Lavoro nuove competenze, come quelle in materia di salute e sicurezza in ogni luogo di lavoro, al pari delle Aziende sanitarie. Ma queste modifiche, questi nuovi ruoli e nuove competenze non sono state accompagnate, secondo le organizzazioni sindacali che tutelano i lavoratori dell’Ispettorato, da nuove risorse sia umane sia finanziarie lasciando l’intero apparato ispettivo carente di personale e di risorse strumentali. Una situazione che grava, dunque, sul personale in servizio. Sono questi i motivi della protesta in atto questa mattina davanti l’Ispettorato in viale Masini a Bologna da parte dei dipendenti dell’Ispettorato del lavoro di Bologna che manifestano, in particolare, per l’esclusione dei lavoratori “dall’armonizzazione delle indennità di amministrazione”, riconosciute, invece, a tutti gli altri dipendenti ministeriali.
«Per contrastare le morti e gli infortuni sul lavoro occorre puntare sulla specializzazione di ciascun ruolo, garantendo le condizioni per poter fornire un servizio competente e professionalmente adeguato: gli ispettori del lavoro ordinari impegnati quotidianamente a combattere gravi fenomeni di illegalità come il lavoro nero, la somministrazione fraudolenta, il caporalato, lo sfruttamento, gravi violazioni penali in materia di lavoro», si legge in una nota delle organizzazioni sindacali che hanno annunciato con la protesta di oggi uno sciopero il 18 marzo.Non bisogna dimenticare, inoltre, spiegano i sindacati, che il personale amministrativo in forza a questi uffici «è stato penalizzato dalla gravissima carenza di personale dovuto ai pensionamenti e all’assenza di nuovi concorsi da decenni».
Secondo i dati relativi al 2019, l’Italia vede 3 milioni 586 mila lavoratori e lavoratrici fantasma. «Siamo un Paese che registra valori da stato di guerra: 1.221 morti registrati dall’Inail. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha solo 4.500 ispettori distribuiti sull’intero territorio nazionale, circa duemila in meno dei 6.800 previsti a organico completo», conclude la nota dei sindacati FPCgil, CislFP, UilPa, Usb, RSU Itl Bologna.
Per questi motivi tutto il personale dipendente dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro il giorno 18 marzo 2022 sarà mobilitato in uno sciopero nazionale per chiedere un cambio di rotta da parte del governo ed un riconoscimento del ruolo strategico dell’Ispettorato e del personale impegnato in prima linea per la lotta contro le illegalità nel mondo del lavoro con l’implementazione in organico di adeguate risorse umane ed il doveroso stanziamento delle indennità già previste per il restante personale del comparto ministeri.