Domani 28 marzo la Rete Emilia Romagna Ragazzi a scuola manifesterà alle 11 davanti al Palazzo della Regione Emilia Romagna, in via Aldo Moro 52, insieme alla Rete nazionale che darà luogo ad analoghi eventi in città italiane.
In base alle intenzioni del governo espresse dal presidente del Consiglio Mario Draghi durante la conferenza stampa di ieri, la scuola di fatto resterà chiusa per molti. Riaprono dopo Pasqua le scuole fino alla prima media anche in zona rossa. Le seconde e le terze medie, così come tutte le superiori, rimarranno in didattica a distanza nelle zone rosse. Secondo i dati analizzati dal movimento Scuole Aperte Bologna, nella sola Emilia-Romagna (zona rossa) quasi 1 milione e 400mila adolescenti e universitari non potranno tornare sui banchi, a fronte di 365 mila studenti che potranno farlo. Nella provincia di Bologna, a 333.847 studenti continuerà con la Didattica a distanza (Dad), mentre solo a poco più di 83.000 sarà consentito tornare in aula.
Mentre succede tutto questo, la Rete nazionale “Scuola in presenza” registra una doppia vittoria al Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) Lazio che accoglie le istanze di richieste cautelari in due ricorsi di comitati appartenenti alla Rete e chiede al governo di riesaminare la chiusura delle scuole, anche in zona rossa. La richiesta si fonda sulla valutazione per cui le norme sulla chiusura delle scuole non appaiono supportate da dati adeguati, come emerso dall’esame dei verbali del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) e dalle informazioni fornite dall’Istituto di Sanità.
L’interruzione della didattica in presenza ha un effetto moltiplicatore delle diseguaglianze sociali e l’urgenza della richiesta di riesame. Per rappresentare queste istanze domani 28 marzo la Rete Emilia Romagna Ragazzi a scuola manifesterà alle 11 davanti al Palazzo della Regione Emilia Romagna, in via Aldo Moro 52, insieme alla Rete nazionale che darà luogo ad analoghi eventi in città italiane.
