Anche le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia-Romagna condannano i contenuti del servizio sulla commemorazione di Mussolini a Predappio (paese natale del duce) trasmesso nell’edizione del Tgr Emilia-Romagna di domenica 28 aprile delle 19,30 firmato dal giornalista Paolo Pini. «Un servizio che è parso avere poco a che vedere con l’informazione e molto con l’apologia del fascismo», scrivono oggi i sindacati in un comunicato unitario.
Il servizio ha scosso molti e ha suscitato diverse polemiche tanto da portare l’amministratore delegato della Rai, Fabrizio Salini, a chiedere spiegazioni al direttore del TgR, Alessandro Casarin, che ha subito preso le distanze dal servizio. Ma a denunciare una presunta apologia del fascismo è stato Michele Anzaldi, deputato Pd e componente della commissione di vigilanza Rai.
Per i sindacati, che saranno impegnati domani per celebrare la Festa dei Lavoratori, la Costituzione italiana, antifascista e antirazzista, in cui il Servizio Pubblico Rai trova il suo indirizzo, «impone un’informazione compatibile con i dettami del nostro ordinamento, senza né fughe da questo perimetro, né un’inammissibile par condicio tra neofascismo e antifascismo».
«La libertà e il diritto d’informazione sono sanciti dall’articolo 21 della nostra Costituzione, ma è la stessa Carta fondamentale della nostra Repubblica democratica, nata dall’antifascismo e dalla lotta di Resistenza, ad imporre una doverosa presa di distanza e un’informazione più attenta quando ci si trova di fronte a deprecabili ‘manifestazioni’ come quella che è andata in scena domenica scorsa a Predappio, e ciò proprio per evitare il rischio di ‘celebrare’ un tragico ventennio che ha macchiato in modo indelebile la storia del nostro Paese. Mandare in onda un servizio con modalità e contenuti che non lasciavano percepire alcuna presa di distanza da ciò che in quel momento veniva rappresentato sia stato un grave errore», concludono i sindacati Cgil, Cisl e Uil.