Lavoro, diritti, nuovo stato sociale ed Europa: saranno i temi centrali della manifestazione del Primo Maggio organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil in piazza Maggiore a Bologna, che dopo 17 anni torna ad essere il fulcro nazionale della Festa dei Lavoratori. La giornata comincerà con un corteo che si riunirà alle 10,00 in Piazza XX Settembre per dirigersi verso la piazza del crescentone, dove alle 12,00 si terrà il comizio conclusivo. Sul palco interverranno i segretari generali nazionali Maurizio Landini (Cgil), Carmelo Barbagallo (Uil) e Annamaria Furlan (Cisl), e, dopo il pranzo solidale, spazio alla musica con il concerto in piazza.
Una seconda manifestazione sarà, invece, quella organizzata dall’Unione Sindacale di Base (Usb), che, criticando alcune posizioni dei tre sindacati, ha deciso di proporre un’alternativa e festeggiare il Primo Maggio in Piazza dell’Unità. Qui si inizierà alle 11,00 con il dibattito su lavoro, ambiente e diritto al futuro, per proseguire, dopo il pranzo popolare, con la musica nel pomeriggio.
Le critiche mosse da Usb verso la manifestazione di Cgil, Cisl e Uil riguardano in primis il tema dell’Europa: «Accostare i temi del lavoro, dei diritti e dello stato sociale alla difesa dell’Unione Europea è una assurdità politica e storica, quando tutti sappiamo che sono appunto le politiche europee a vincolare ogni strategia di difesa e riconquista di questi diritti». Il sindacato considera, infatti, l’Europa irriformabile e propone una rottura con l’Unione.
Diversa è, invece, l’idea delle altre tre organizzazioni sindacali, secondo cui, come ha spiegato Giuliano Zignani, segretario generale della Uil Emilia-Romagna, «è necessario cambiare l’Europa dall’interno. Non uscire dall’Unione Europea ma star dentro e creare le regole adeguate». Secondo il segretario, per affrontare fenomeni come lo spostamento della produzione italiana in altri Paesi o il tema dell’industria 4.0 e dei contratti di lavoro, «c’è bisogno di creare nuove regole in grado di governare tali cambiamenti e che siano comuni a tutti gli Stati. Non possiamo fermare il progresso ma dobbiamo gestirlo».
La seconda critica mossa dall’Usb, invece, riguarda il rapporto di Cgil Cisl e Uil con Confindustria, anche in riferimento alla possibilità di partecipazione degli imprenditori al comizio, ipotesi che è però stata smentita dalle organizzazioni. Secondo Usb i tre sindacati sarebbero «orientati a sostenere gli interessi della stessa Confindustria, criticando l’attuale Governo da posizioni liberiste piuttosto che da posizioni popolari fondate sull’occupazione». A tal proposito, Zignani ha ribadito che «la piazza sarà aperta a tutti ma nessun rappresentate di Confindustria sarà sul palco della manifestazione, così come non c’è mai stato alle nostre iniziative. Le tavole rotonde sono un discorso diverso, sono occasioni di confronto e contrattazione per arrivare ad accordi a favore dei lavoratori». In riferimento alle presunte posizioni liberali dei sindacati il segretario generale ha concluso: «Idee liberiste non mi sento di averne. Abbiamo contestato il governo Renzi così come contestiamo questo governo. Stiamo sul merito delle questioni: se un governo non crea delle condizioni adeguate protestiamo».