«Fanno eventi con la Lega», è polemica tra ArciLesbica e Arcigay

Ancora guerra sui social tra Arcigay e ArciLesbica. La polemica l’ha riaccesa sabato scorso l’associazione ArciLesbica nazionale appena ha sentito che Vincenzo Branà, presidente dell’Arcigay di Bologna, il 2 dicembre sarà tra i relatori di un dibattito sulla prostituzione organizzato dai Radicali di Sotto le 2 torri. Tra gli altri relatori ci saranno anche Pia Covre, attivista e fondatrice del Comitato per i diritti civili delle prostitute, Leonardo Monaco, segretario dell’associazione radicale Certi Diritti, Zeno Gobetti, coordinatore di Più Europa Bologna e il consigliere comunale della Lega Umberto Bosco. Ed è qui che nasce il problema. L’idea che in un dibattito siano presenti contemporaneamente sia l’Arcigay che la Lega, all’associazione ArciLesbica nazionale non va proprio giù.

L’accusa

«Danno a noi delle “adinolfe”, ma poi gli eventi con la Lega li fanno loro”», si legge in un post sulla pagina dell’ArciLesbica nazionale. Secondo Cristina Gramolini, la sua associazione è stata accusata dall’Arcigay di essere bigotta come Mario Adinolfi (leader del partito il Popolo della Famiglia considerato da molti come prototipo di bigotto). Il motivo sarebbe aver partecipato alla presentazione del libro “Stupro a pagamento” di Rachel Moran lo scorso 19 novembre a Bologna dove era presente anche l’associazione cattolica Papa Giovanni XXIII, chiaramente di posizione diversa riguardo i temi della prostituzione e della gestazione per altri rispetto all’associazione ArciLesbica.

Sarebbe, dunque, come dire “un bue che dice cornuto all’asino”. Secondo la Gramolini, chi partecipa a un dibattito con la Lega non potrebbe permettersi di accusare l’ArciLesbica per aver partecipato a un convegno insieme a un’associazione cattolica.

La smentita

«Personalmente non ho mai chiamato “adinolfe” nessuno. L’associazione ArciLesbica nazionale può partecipare a qualsiasi convegno con qualsiasi persona e associazione, ci mancherebbe», ha dichiarato Vincenzo Branà. Il presidente dell’Arcigay Bologna ha solamente criticato il convegno della presentazione del libro perché non d’accordo sulle posizioni proibizioniste dell’autrice riguardo la prostituzione.

La miccia

Ma la polemica tra Arcigay e ArciLesbica su chi sarebbe più bigotto dell’altro è solo l’ultima fiamma accesa nello scontro tra Arcigay e ArciLesbica nazionale.

Un altro scontro, di cui ancora si sentono i postumi, è avvenuto lo scorso maggio: l’episodio, non preso bene dall’ArciLesbica, dello sfratto da parte del circolo Arcigay “Il Cassero” dai propri locali di via Minzoni 18 nei confronti di Arcilesbica Bologna. Secondo le lesbiche associate ad ArciLesbica, la decisione di sfratto fu presa perché non condivisero le idee del circolo sulla legalizzazione della gestione per altri. Dichiarazione ancora una volta smentita da Branà: «Sono dovute andare via dal Cassero solamente perché si dissociarono dall’associazione Arci».

La delusione di chi non c’entra

Ma tornando al dibattito del 2 dicembre, i Radicali, che poco c’entrano con la polemica tra Arcigay e ArciLesbica nazionale, hanno appreso l’accusa dell’associazione nazionale delle lesbiche proprio dai social: «Ci dispiace notare che ArciLesbica sul proprio profilo Facebook abbia criticato il nostro dibattito», ha dichiarato Arcangelo Macedonio, segretario dei Radicali di Bologna, che ha, dunque, invitato l’ArciLesbica nazionale a partecipare all’iniziativa al Centro Costarena di via Azzo Gardino.

«Nonostante le divergenze che ci contrappongono con la Lega su molti fronti come l’immigrazione, i diritti civili e molto altro, riteniamo che il confronto sia fondamentale per la tutela della democrazia di questo paese», ha concluso Macedonio.

In tutto questo trambusto sui social, ArciLesbica nazionale, invitata al dibattito, non potrà esserci «per impegni presi in precedenza».

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