Per le imprese di Ravenna serve un piano di riconversione green non un rilancio del fossile. Legambiente scrive a Regione e Sindaco di Ravenna: «Si chieda al Governo un tavolo per riorientare il settore Oil&Gas regionale».
Attivare subito un tavolo di “riconversione verde” del settore economico legato alle estrazioni di gas, su cui il governo dovrà avere un ruolo determinante: è la richiesta di Legambiente Emilia-Romagna in una lettera indirizzata al sindaco di Ravenna Michele de Pascale ed alla Giunta regionale, in particolare ai due futuri assessori legati al lavoro e Green Economy (Vincenzo Colla) ed Patto per il Clima (Elly Schlein). Una proposta degli ambientalisti per riorientare il settore Oil&Gas regionale in crisi per effetto del provvedimento “blocca-trivelle” del governo precedente.
Sul tema sono intervenuti negli ultimi giorni sia il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, disponibile a valutare un tavolo, sia il sindaco di Ravenna che ha chiesto al Prefetto l’indizione di un tavolo di crisi per il settore. «La motivazione deriverebbe dalla proroga di oltre 6 mesi della definizione del PiTESAI (Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee), che potenzialmente potrebbe sbloccare alcune aree di estrazione su uno slittamento previsto nell’attuale percorso di conversione del Decreto “Mille proroghe”. Lo stesso presidente della Regione Stefano Bonaccini ieri ha sollecitato il governo ad un confronto sul tema», ha spiegato Legambiente.
Quest’ultima ritiene che sia un errore reclamare un tavolo di crisi come strumento di pressione per ottenere lo sblocco delle estrazioni. «Il settore dell’Oil and Gas necessita di un tavolo che dia nuove prospettive di riconversione industriale verso le tecnologie green guardando alle ipotesi delle rinnovanili come l’eolico off-shore, e prevedendo una fase intermedia di impiego del know-how delle imprese nell’impegnativa fase di decommissioning (cioè di smantellamento e bonifica) delle piattaforme esistenti», ha dichiarato l’associazione ambientalista.
Una richiesta che lLegambiente aveva già sottoposto alle forze politiche nelle ultime elezioni regionali e che è stata sottoscritta dalle forze del centrosinistra, oltre che appoggiata dal Movimento 5 Stelle. Quindi, dalle stesse forze politiche che sostengono il governo ed il ministero.
Secondo Legambiente, il settore estrattivo ravennate è in declino soprattutto per cause interne, visto che gli addetti del settore off-shore del distretto hanno subito una contrazione di 7000 mila addetti dal1992 ad oggi, anche in assenza dei blocchi alle trivelle. Per l’associazione l’opzione della riconversione rimane l’unica proposta realista. «Un percorso che per il nostro Paese potrebbe avvenire cercando di collegarlo all’utilizzo delle risorse previste dalla UE per il Green deal e la decarbonizzazione», ha concluso Legambiente.