Coronavirus, negato a Bologna il trasferimento dei migranti che vivono ammassati

Il Tribunale di Bologna ha respinto l’esposto con cui l’ASGI (Associazione studi giuridici per l’immigrazione) chiedeva il trasferimento dal Centro accoglienza straordinaria (Cas) Mattei dei richiedenti asilo che vivono ammassati e senza possibilità di rispettare le misure di distanziamento e contenimento del coronavirus. Lo ha comunicato questa mattina il Coordinamento migranti di Bologna che ha fatto sapere che il Tribunale ha stabilito che l’esposto andava presentato al TAR, perché la prefettura avrebbe un potere discrezionale sull’eventuale trasferimento. Inoltre, il Tribunale ha negato all’ASGI il diritto a presentare una causa collettiva per parte dei migranti: sarebbero i singoli migranti residenti al Mattei a doversi esporre in prima persona. «Si tratta di una decisione non condivisibile ed ingiusta, perché il diritto alla salute per i richiedenti asilo non può essere condizionato da valutazioni discrezionali della prefettura», ha dichiarato l’avvocata Nazzarena Zorzella, legale dell’ASGI. 

«Da che parte si schieri la legge quando si tratta di migranti non è per noi una sorpresa. Questa applicazione del diritto non sorprende nemmeno i migranti che da anni si scontrano quotidianamente con il razzismo delle istituzioni che li accolgono, li tassano, li disciplinano per il tempo sufficiente a metterli nelle mani di padroni e padroncini», ha dichiarato il Coordinamento migranti di Bologna. Molti dei richiedenti asilo ospitati a Bologna lavorano nelle fabbriche, nei servizi, o nei magazzini dell’Interporto.«Per i migranti la fase due che tutti aspettano non sarà diversa dalla precedente. Di diverso ci sarà, e lo diciamo già da ora, che scenderemo in piazza nelle prossime settimane per far sentire pubblicamente la nostra voce e per prendere posizione contro lo sfruttamento sistematicamente e legalmente organizzato sulla pelle dei e delle migranti», incalza il Coordinamento. 

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