«Non solo gli alberghi ma tutte le strutture ricettive e quindi anche gli agriturismi possono ospitare le persone che sono autorizzate a muoversi nel periodo di emergenza epidemiologica». Lo rende noto Coldiretti nel sottolineare l’importanza del chiarimento del governo sulle strutture ricettive che possono dare ospitalità, con gli agriturismi italiani che senza una decisa svolta rischiano perdite per quasi un miliardo nel 2020. «Si tratta di una precisazione importante per i 24mila agriturismi italiani spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti e con ampi spazi all’aperto dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza anti coronavirus», sottolinea la Coldiretti.
In Emilia Romagna – fa sapere Terranostra regionale – le perdite per gli agriturismi nel solo mese di aprile superano i 20 milioni di euro. A pesare oltre al calo della domanda interna è il crollo del turismo internazionale con gli stranieri che rappresentano il 59% dei pernottamenti complessivi senza dimenticare – continua la Coldiretti – le cancellazioni forzate delle cerimonie religiose (cresime, battesimi, comunioni, matrimoni) che si svolgono tradizionalmente in questo periodo dell’anno. In primavera – continua la Coldiretti – si concentrano anche tutte le attività di fattoria didattica che molti agriturismi svolgono per dare la possibilità ai ragazzi di stare all’aria aperta in collaborazione con le scuole, ora chiuse. «Con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti in città e al mare e anche per questo le strutture agrituristiche devono poter ripartire aprendo i cancelli della cascine, i percorsi naturalistici, le visite agli animali con la pet therapy e anche gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Italy», ha detto Coldiretti.
L’Italia è leader mondiale nel turismo rurale con 24mila strutture agrituristiche diffuse lungo tutta la Penisola in grado di offrire 253mila posti letto e quasi 442 mila posti a tavola deserti per un totale di 14 milioni di presenze lo scorso anno, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat.
Fonte: Coldiretti Emilia-Romagna