Le motivazioni del ritardo nella consegna della camera da parte dello studentato Laude Beyoo sono generiche e diverse: “Questioni globali impreviste”, “Ritardi nella costruzione”. Da un mese la studentessa si trova sbattuta tra camere di alberghi.
Ha prenotato un alloggio, a partire da 745 euro al mese, nello studentato “Laude Beyoo” in zona Bolognina, ma la camera non c’è. O meglio, non è ancora disponibile nonostante le avessero detto che fosse pronta già dagli inizi di novembre. È la storia di una studentessa bulgara, trasferitasi a Bologna per studiare all’università che, a oggi, si trova sbattuta tra camere di alberghi perché lo studentato non le ha fatto trovare la camera. I ritardi di Beyoo iniziano subito, a partire da novembre, quando lei viene spostata in diversi hotel, anche lontani dal centro della città. Le motivazioni del ritardo, nella consegna delle camere in studentato, sono generiche e diverse: “Questioni globali impreviste”, “Ritardi nella costruzione”. Ogni volta viene informata dei rimandi solo pochi giorni prima e per di più via mail. «Ho firmato un contratto che diceva che mi sarei dovuta trasferire il primo giorno di novembre, c’è stato un ritardo ed ho passato la prima settimana in un hotel da loro prenotato. Il 4 novembre, di sera, ho ricevuto una mail che avvisava di un ulteriore ritardo fino al 29 novembre. Ad oggi l’ultimo ritardo arriva al 9 gennaio».
Lo studentato ora, a causa dei continui rimandi, si impegna a risarcire la studentessa 800 euro a settimana, fino alla data del trasferimento, mensilmente o anticipatamente, una volta arrivata nell’alloggio. «Ho dato la caparra poi non ho pagato nulla perché devono calcolare quanto gli devo dopo il risarcimento, ma gli pagherò l’affitto di novembre e dicembre anche se non sono nel dormitorio, perché ho firmato un contratto».
Fino al risarcimento lei però, insieme ad altri studenti, deve cercarsi e pagarsi gli hotel da sola, ma è difficile per trovare soluzioni disponibili a basso prezzo e con così poco preavviso. Tanto che spesso, dice la studentessa, sono costretti a separarsi ed alcuni addirittura tornare a casa, perché incapaci di anticipare i soldi. È impensabile pretendere che lei continui a raccogliere ogni settimana tutti i suoi averi perché sempre costretta a spostarsi. Inoltre essendo arrivata da un paese estero, i disagi a lei causati sono maggiori, perché molto lontana da casa e dal supporto della sua famiglia. Un’altra sgradevole testimonianza la porta una mamma di una ragazza inglese dicendo: «Mia figlia è arrivata a Bologna dal Regno Unito con tutte e sue cose pronte a trasferirsi… Dove dovrebbe andare adesso? Non può andarsene perché il suo permesso di soggiorno è in corso».
foto: Da Facebook