La ‘banda del buco’ era composta da bancarottieri italiani ritenuti dediti ai reati di fallimentari, e conseguente riciclaggio, anche tramite imprenditori cinesi compiacenti. Tra le persone coinvolte ci sarebbe anche Massimo Vivoli, componente del Cnel, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.
Avrebbero rilevato decine di supermercati e negozi di cosmetici di noti marchi della grande distribuzione e li avrebbero depredati e avviati al fallimento. È l’accusa di un’inchiesta della Guardia di Finanza di Bologna che ha scoperto un sistema escogitato da un’organizzazione, ora scoperta e smantellata, composta da almeno 32 persone, di cui 15 ora arrestate per i reati di associazione per delinquere e bancarotta. La Guardia di Finanza ha, inoltre, sequestrato preventivamente beni per oltre 32 milioni di euro. Tra le persone coinvolte ci sarebbe anche Massimo Vivoli, componente del Cnel, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro.
I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Bologna Andrea Salvatore Romito e le perquisizioni a carico degli indagati hanno interessato mezza Italia. Il gruppo, noto come ‘banda del buco’ e composto da bancarottieri italiani ritenuti ‘seriali’, era dedito alla commissione di reati fallimentari e tributari e al conseguente riciclaggio dei proventi illeciti, anche tramite imprenditori cinesi compiacenti.
Le indagini hanno permesso di ricostruire che l’organizzazione nel 2020 era subentrata alla guida di un gruppo societario dell’hinterland bolognese (composto da una holding e tre srl) operante nei settori della dermocosmesi e della grande distribuzione, con 32 supermercati tra Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Amministrando queste società, secondo la Finanza hanno effettuato vere e proprie operazioni di sciacallaggio, provocandone dolosamente il dissesto.