Nel 2020 decessi aumentati del 17,2%, effetto Covid in Emilia-Romagna

Il dato lo si ottiene analizzando la variazione percentuale di decessi del 2020 per il complesso delle cause sulla media del periodo 2015-2019.

Un dato su tutti: +17,2% decessi. L’effetto del Covid in Emilia-Romagna è stato devastante. A rivelare i numeri della pandemia è oggi il Censimento permanente della popolazione al 31 dicembre 2020, analizzati questa mattina durante un evento online dall’ufficio territoriale Area Nord-Est, sede Emilia-Romagna dell’Istat. Il dato più notevole è il picco dei decessi, ma anche il crollo del tasso migratorio estero e la brusca inversione di tendenza sulla speranza di vita. La pandemia ha tolto 1,4 anni agli uomini, 0,9 alle donne. 

Il tasso di mortalità in Emilia-Romagna è passato dall’11,3 del 2019, al 13,3 del 2020, per poi calare al 12,5 per mille nel 2021. Nel dettaglio, analizzando la variazione percentuale di decessi del 2020 per il complesso delle cause sulla media del periodo 2015-2019, il bilancio è: +17,2% decessi. 

Ancora più nel dettaglio 

Il periodo da marzo a maggio 2020 segna il picco di decessi, con un +43,6% (Piacenza +142,7%, Parma +116,3), per scendere a un +3,5% tra giugno e settembre e risalire a un +25,4% tra ottobre e dicembre. 

L’aspettativa di vita evidenzia un’inversione di tendenza, diminuendo in regione nel 2020 a 82,5 anni, rispetto a 83,6 del 2019, poi in ripresa nel 2021 con 82,9 anni. La provincia in cui la popolazione ha perso di più è Piacenza con 3,2 anni di vita in meno. È la quarta provincia italiana dopo Bergamo, Lodi e Cremona. 

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