Molestie sessuali all’Università di Bologna, è pronto un nuovo regolamento

A presentarlo oggi sarà il collettivo MALAconsiglia già autore del primo regolamento contro le molestie adottato dall’Alma Mater. Il primo includeva solo il personale universitario, ma adesso viene esteso anche a studenti e studentesse. 

Un nuovo regolamento contro le molestie, le discriminazioni sessuali e di genere all’Università di Bologna verrà presentato pubblicamente questa sera alle 19,00 in piazza Scaravilli da La Mala Educaciòn, un collettivo femminista e transfemminista bolognese e da MALAconsilia, la consultoria studentesca autogestita a cui va il merito del primo regolamento contro le molestie adottato dall’Alma Mater. «Abbiamo deciso di organizzare questo incontro perché è uno strumento di tutela ancora molto sconosciuto e soprattutto da migliorare», spiega Silvia Mazzaglia, attivista de la Mala Educaciòn. «Fino al 2020 il regolamento era una sorta di estensione del codice etico di ateneo e secondo noi conteneva diversi limiti. Per esempio, non includeva gli studenti all’interno delle soggettività tutelate ma solo il personale universitario». 

Un altro grande limite a livello strutturale riguardava la possibilità di denunciare un’eventuale morale o sessuale entro 60 giorni dall’accaduto. Come MALAconsilia abbiamo deciso di agire e dopo diverse contrattazioni con l’Università, che intendeva solo estendere i giorni da 60 a 90, siamo riuscite ad ottenere l’abolizione totale del limite di tempo. È stata una vittoria molto importante che ha visto una grande mobilitazione all’interno dell’Università, ma c’è ancora tanto da fare. Per esempio, non è ancora stata eliminata del tutto la possibilità di un colloquio tra denunciante e denunciato e non esistono veri e propri provvedimenti disciplinari verso i colpevoli di molestie o discriminazioni», conclude Mazzaglia. 

La presentazione del nuovo regolamento non è l’unico obiettivo dell’evento di oggi. Le attiviste e gli attivisti de La Mala Educaciòn chiedono che venga riaperto lo spazio della consultoria autogestita, chiuso da più di un anno per il mancato rinnovamento del contratto di comodato. Nonostante le numerose richieste del collettivo all’Università per trovare una soluzione comune, ancora oggi non hanno ricevuto risposta. «Ci hanno proposto di condividere spazi con altre mille associazioni o comunque vincolati agli orari universitari», spiega ancora l’attivista. «Per esempio, l’Università chiude alle 19 e se una persona in emergenza ha bisogno alle 21 abbiamo bisogno di uno spazio sicuro e riservato dove incontrarla per darle tutto il supporto necessario».  

La MALAconsilia è un punto di ascolto per chi ha bisogno di supporto e non sa a chi rivolgersi perché all’interno dell’ateneo non esiste uno spazio dove si possa eventualmente essere reindirizzati a un centro antiviolenza o anche solo poter parlare di salute sessuale. «Noi come consultorio ci occupiamo moltissimo anche di questo e non possiamo condividere magari la stessa aula con altre associazioni, proprio perché le persone che si rivolgono a noi hanno bisogno di privacy e sicurezza», conclude Mazzaglia. 

La speranza delle attiviste e degli attivisti della Malan Educaciòn è che l’Università si renda finalmente disponibile oltre che al dialogo e all’ascolto ad agire sul piano pratico per fronteggiare quelle che sono richieste non solo del collettivo, ma dell’intera comunità studentesca che necessita di essere pienamente tutelata.  

All’evento di stasera sono attesi il delegato per le studentesse e gli studenti Federico Condello, l’ex delegata alle Pari Opportunità Rita Monticelli e la nuova consigliera di fiducia, la professoressa Carla Faralli, una figura super partes che svolge un ruolo di primo piano in materia di discriminazione, molestie sessuali e morali nell’ambito universitario.  

Inoltre, la Mala Educaciòn sta lavorando in questi giorni insieme a Non Una Di Meno Bologna e altre realtà femministe e transfemministe cittadine all’organizzazione della manifestazione nazionale di NUDM, che si terrà a Roma il 27 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. 

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