Meno incidenti e meno morti sulle strade nel Bolognese nel 2020, effetto lockdown

I dati sull’incidentalità sulle strade del Bolognese nel 2020 rivelano un deciso calo del numero dei feriti, dei morti e del numero di incidenti.

Circa il 35% in meno di incidenti stradali sulle strade del Bolognese nel 2020 rispetto al 2019. È uno dei dati più significanti pubblicati oggi in un report sull’incidentalità sulle strade bolognesi dall’Ufficio di Statistica della Città metropolitana di Bologna. In calo, oltre al numero di incidenti, anche quello dei feriti e dei morti. I dati provvisori sull’incidentalità relativa alle strade del territorio metropolitano bolognese (comunali, provinciali, statali e autostrade) mostrano, infatti, una decisa diminuzione dell’incidentalità stradale, attribuibile in buona parte al periodo di lockdown.  

I morti sono infatti 41, 15 in meno rispetto ai primi nove mesi del 2019, con un picco nel mese di giugno (13 decessi). La mortalità è diminuita per tutte le categorie di utenti, a parte gli automobilisti. 

I feriti sono stati 2.394 con una diminuzione di 1.481 unità rispetto ai primi nove mesi del 2019. Tra i feriti, 280 ciclisti, 210 pedoni, 466 motociclisti, 72 a bordo di ciclomotori. Gli utenti deboli, rappresentati da pedoni, ciclisti, ciclomotoristi e motociclisti, comprendono il 39% dei decessi. 

Gli incidenti stradali sono stati 1.841, 980 in meno rispetto ai primi nove mesi del 2019 in cui erano stati 2.821 con una media di 6,7 incidenti al giorno. 

Settembre è il mese con il maggior numero di incidenti, 290 (contro i 337 di settembre 2019), ed escludendo marzo e aprile, i mesi di lockdown, è agosto il mese dove se ne verificano meno, 198. Nei primi nove mesi del 2020, mercoledì e venerdì sono i giorni in cui è più rilevante il numero di incidenti, mentre gli intervalli orari delle 8.00-9.00 oltre che le 17.00-18.00 sono i più critici in termini di rischio di incorrere in incidente stradale.  

Nel capoluogo si concentra circa la metà degli incidenti, 912 (nei nove mesi del 2019 erano 1.420) e poco più di un quarto dei decessi, 11 (rispetto ai 15 del 2019). 

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