Il prof “anarchico” dell’Università di Bologna contro il Green Pass, allontanato dall’aula 

Il prof poeta “ribelle” al Green Pass tornerà a fare lezione il 5 ottobre a Bologna dove però «verrà presumibilmente allontanato (di nuovo) per via della normativa vigente».

Il professor Francesco Benozzo, docente dell’Università di Bologna, associato di Lettere moderne e coordinatore del Corso di Dottorato in Studi letterari e culturali, è stato allontanato ieri dall’aula in Santa Cristina, a Bologna, in cui stava facendo lezione perché sprovvisto, volontariamente, di Green pass. Lo considera uno «strumento discriminatorio». Il prof No Green Pass tornerà lo stesso in aula martedì 5 ottobre per un’altra sua lezione dove, però, «verrà presumibilmente allontanato (di nuovo) per via della normativa vigente» che impone alle Università di accettare all’interno delle proprie strutture solo il personale dotato della certificazione verde. 

«Non posso insegnare ai miei studenti l’arte del dubbio e poi piegarmi. Considero il Green pass una normativa barbarica, uno strumento discriminatorio: sei sanzionato e ti tolgono il lavoro in assenza di un illecito», ha raccontato il prof a Repubblica Bologna. Benozzo che crede nei dubbi, ma non nelle misure messe in atto dal governo per fermare la pandemia, è uno dei promotori di un referendum per abrogare il Green Pass e ha anche firmato l’appello di circa una migliaia di prof che, come lui, dubitano e quindi, come direbbe Cartesio, esistono. Di certo, e non di dubbio, il prof di filologia romanza si sente un incompreso. «Sono stato censurato perché esercito il pensiero critico», continua il prof che sul suo sito web si presenta non solo come un filologo, ma anche come un poeta, musicista (canto, arpa celtica, arpa bardica) e soprattutto come un “intellettuale anarchico”.

A idolatrare le sue teorie non sono nemmeno in pochi. Esiste su Facebook persino una pagina fanclub in cui, dubbiosi e credenti (di una pseudo dittatura sanitaria) lo seguono, lo difendono e lo incitano a combattere contro il sistema. Magari, forse, con le sue poesie e la sua arpa.

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