“Impronta Verde”, uno dei progetti di punta della giunta comunale guidata dal sindaco Matteo Lepore, che riguarda i Colli bolognesi è al centro di un acceso dibattito. Nonostante la rilevanza dell’iniziativa, pare che non sarebbero state divulgate molte informazioni e nessun confronto sarebbe stato ancora avviato con i residenti delle zone collinari potenzialmente interessate. Tra i più critici c’è l’associazione Comicolli (Comitato per la tutela dei colli bolognesi) che teme una riproposizione del controverso progetto “Colli Aperti”, giudicato «dannoso» per i residenti.
La contestazione di Comicolli
Secondo Comicolli, “Impronta Verde” ricalcherebbe il progetto “Colli Aperti”, una proposta che aveva alimentato forti tensioni durante il periodo pandemico. Il gruppo di cittadini che riunisce sia residenti che fruitori dei Colli, accusa i sostenitori di “Colli Aperti” di voler trasformare la collina, da sempre considerata un ecosistema fragile, in un’area di svago pubblico, ignorando le esigenze e i diritti dei residenti. Il timore è che l’obiettivo finale sia espropriare terreni privati per destinarli a scopi pubblici, una visione che Comicolli ritiene ingiusta e classista.
Un primo segnale di preoccupazione
Le preoccupazioni di Comicolli sono aumentate dopo l’approvazione, il 4 giugno scorso, di un ordine del giorno sulla sentieristica collinare da parte del quartiere Porto-Saragozza. Il documento, approvato nonostante l’opposizione dei consiglieri di minoranza, sembra rispecchiare in pieno lo spirito del manifesto “Colli Aperti”. Sebbene non si parli esplicitamente di espropri, Comicolli vede nel testo un chiaro tentativo di giustificare future azioni in tal senso.
Un appello per la sostenibilità e la condivisione
Comicolli, da anni impegnata nella promozione dello sport e della sostenibilità in collina, sottolinea che la fruizione delle aree verdi deve avvenire nel pieno rispetto dell’ambiente e della proprietà privata. L’associazione propone da tempo soluzioni per una mobilità sostenibile, che includano un miglioramento del trasporto pubblico e una gestione responsabile del territorio. In particolare, critica l’impatto negativo delle attività imprenditoriali che richiamano grandi masse di turisti, spesso poco rispettosi della fauna e dell’ecosistema locale.
Priorità ignorate: il dissesto idrogeologico
Comicolli denuncia anche la mancata attenzione al dissesto idrogeologico delle colline bolognesi. A oltre un anno dalle frane del maggio 2023, gli interventi di ripristino sono ancora in fase embrionale, mentre la giunta sembra concentrarsi su progetti meno urgenti. «La casa crolla, e invece di pensare alle fondamenta, vogliamo esporre i gerani sui davanzali», commentano i membri dell’associazione.
Il silenzio della Giunta Lepore
Nonostante le ripetute richieste di dialogo, la giunta Lepore e l’assessora alla nuova mobilità e alla tutela dei beni culturali e giardini storici, Valentina Orioli, responsabile del progetto, hanno finora ignorato le sollecitazioni di Comicolli e degli altri residenti. L’associazione chiede un confronto pubblico, basato su proposte concrete e inclusive, per garantire che la collina rimanga un patrimonio comune, accessibile ma protetto.
Il prossimo passo sarà la discussione del medesimo ordine del giorno al quartiere Santo Stefano domani 17 ottobre. Comicolli invita i cittadini a partecipare e a far sentire la propria voce in difesa del territorio collinare.