Con pochi insegnanti la didattica è in pericolo, a Bologna protestano i genitori

La Rete dei Comitati Genitori delle Scuole di Bologna e Provincia è in presidio permanente sotto l’Ufficio Scolastico Regionale in va De’ Castagnoli : chiedono che le nomine del personale vengano stabilite fin dal primo giorno in modo da garantire continuità e qualità all’istruzione dei loro figli.

Se ci sono pochi insegnanti la didattica non funziona: lo denunciano alcuni genitori di Bologna, che da una settimana protestano sotto la sede dell’Ufficio Scolastico Regionale in via de’ Castagnoli perché la mancanza di professori, collaboratori scolastici e altro personale rende la didattica discontinua ai loro figli. Tutto è cominciato una decina di giorni fa, quando la preside dell’Istituto Comprensivo 19 aveva annunciato di dover ridurre l’orario scolastico per mancanza di personale. Il provvedimento era stato poi revocato, ma con la riserva di «riadottarlo qualora la situazione emergenziale perdurasse». Così genitori di varie scuole, coordinati nella Rete dei Comitati Genitori di Bologna e provincia, oltre ad aver manifestato in piazza Verdi il 17 ottobre, hanno deciso di tenere un presidio permanente sotto l’Ufficio Scolastico Regionale. Chiedono che le nomine del personale vengano stabilite fin dal primo giorno, in modo da garantire continuità e qualità all’istruzione dei loro figli.  

«Adesso per via del coronavirus non si possono più smembrare le classi e distribuirle nelle altre aule quando manca il supplente», ha spiegato Caterina Isabella, coordinatrice del Comitato Genitori dell’IC 19, che ha preso parte a tutte le fasi della mobilitazione chiamata Action4School, «ma la scuola di fatto è in emergenza da molti anni». Graduatorie troppo lente, incarichi troppo brevi per convincere gli insegnanti meridionali a lavorare nelle scuole del Nord Italia, dove la carenza di personale è diffusissima. Troppo spesso questi problemi sono stati colmati impiegando personale non qualificato, o aumentando il numero di studenti per classe.  «Il presidio dei genitori continuerà finché non sarà stato assunto il personale che ancora manca nelle scuole bolognesi», ha aggiunto Caterina Isabella 

Con la collaborazione di Elvira Fiore

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