Secondo una ricerca del dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna i ragazzi partecipano di più alla vita politica, mentre le ragazze partecipano più a petizioni e azioni online.

I ragazzi partecipano più spesso ad attività politiche, mentre le ragazze partecipano per lo più ad attività di impegno civico e ad azioni online. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista Social Psychological Bulletin e realizzato da un gruppo di ricerca del dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna che ha voluto indagare sulle differenze di genere presenti nel campo della partecipazione politica. Da un’indagine, che ha coinvolto circa 1800 ragazze e ragazzi con un’età compresa tra 14 e 30 anni, è venuto fuori che i ragazzi tendono a impegnarsi più spesso in attività di politica istituzionale, come iscriversi ad un partito e cercare di influenzare l’azione di governo, mentre le ragazze preferiscono optare per attività legate alla partecipazione civica, come volontariato, donazioni, petizioni e boicottaggi. Una differenza, questa, che, secondo lo studio del gruppo di ricerca, potrebbe contribuire alle disparità di genere nella rappresentanza politica e nell’accesso alle più alte cariche di governo. Oppure la disparità di genere in politica potrebbe essere influenzata da interessi diversi dei ragazzi rispetto alle ragazze? 

«Nonostante l’epoca attuale, con il movimento #MeToo, sembri suggerire un aumento della partecipazione politica da parte della popolazione femminile, i risultati della nostra indagine mostrano la persistenza di un divario di genere tra le forme di partecipazione scelte da ragazze e ragazzi», spiega Serena Stefani, prima autrice dello studio. Secondo gli autori della ricerca, «fino a quando tratti come autonomia, leadership, autoaffermazione e dominanza vengono culturalmente associati al genere maschile, è probabile che i giovani maschi si sentano più sicuri nell’esprimere le loro opinioni politiche e nell’intraprendere azioni per sostenerle». 

Un altro elemento interessante che emerge dall’indagine è quello che riguarda la partecipazione al voto. Qui, infatti, le differenze di genere scompaiono: ragazze e ragazzi partecipano allo stesso modo alle elezioni, tanto a quelle nazionali che alle elezioni europee. Questo dato però – avvertono gli studiosi – potrebbe nascondere motivazioni diverse, sempre legate a ruoli e stereotipi di genere. Mentre gli uomini potrebbero avere il desiderio di esprimere il loro voto perché fa parte della loro attitudine verso la politica attiva, nelle donne potrebbe piuttosto essere un comportamento legato al senso del dovere, ad una maggior coscienziosità, ad una propensione a rispettare le regole. 

I protagonisti dello studio

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Social Psychological Bulletin con il titolo “Gender Differences in Civic and Political Engagement and Participation Among Italian Young People”. Gli autori sono Serena Stefani, Gabriele Prati, Iana Tzankova, Elena Ricci, Cinzia Albanesi ed Elvira Cicognani del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna. 

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