Una lettrice ci ha scritto per denunciare una presunta condotta commerciale scorretta da parte di Hera Comm Spa, accusando l’azienda di applicare possibili pratiche ingannevoli sui “costi di commercializzazione” e sull’attività di cross selling.
Secondo il racconto della lettrice, negli ultimi anni ha avuto frequenti contatti con gli sportelli della società per operazioni come il cambio tariffa, la voltura e il subentro. In particolare, durante una richiesta di cambio tariffa, l’operatore le avrebbe mostrato un “costo di commercializzazione” di 6 euro mensili per Gas e Luce, che sarebbe stato “convertito in servizio” qualora avesse sottoscritto una tariffa fissa, più alta rispetto a quella variabile che aveva inizialmente. Il servizio proposto, a scelta tra assicurazioni, pulizia della caldaia o luci a LED, non era però obbligatorio, ma la lettrice ha riferito che, nonostante ciò, le è stato comunicato che il costo sarebbe rimasto invariato, inducendola così a sottoscrivere.
Tuttavia, la sorpresa è arrivata quando la lettrice ha scoperto che i costi di commercializzazione erano aumentati su entrambe le forniture e, oltre a questo, le sono stati addebitati ulteriori 6 euro per ciascuna assicurazione su gas e luce. Un cambiamento che la lettrice ha definito come “una truffa”.
Ma non è finita qui. Nel corso di un’altra visita presso lo sportello, la lettrice ha visto che la stessa proposta di conversione dei costi di commercializzazione in servizi era accompagnata da un dettaglio nascosto in fattura, relativo a due nuovi importi, che, seppur presentati come una sorta di “monetizzazione” dei costi, non erano in realtà né opzionali né trasparenti. I nuovi costi aggiuntivi, di 6 euro per contatore, riguardavano assicurazioni per gas e luce, che la lettrice non aveva richiesto.
Secondo quanto raccontato dalla lettrice, il suo caso non sarebbe isolato. Gli stessi problemi, infatti, si sarebbero verificati anche con i suoi vicini di condominio e durante chiamate telefoniche con gli operatori. A questo punto, la lettrice ha deciso di indagare e avrebbe scoperto che l’operato degli operatori sarebbe una prassi quotidiana, con ogni dipendente che sottoscriverebbe tra i 5 e i 10 contratti di questo tipo al giorno. Un numero che, se confermato, lascerebbe intendere un notevole giro d’affari derivante da queste presunte pratiche ingannevoli.
A detta della lettrice, il sistema di cross selling adottato da Hera Comm non solo sarebbe ingannevole, ma anche potenzialmente dannoso per i clienti, che spesso non riescono nemmeno a fruire dei servizi che vengono loro proposti.
Alla luce di queste denunce, la lettrice denuncia che simili pratiche potrebbero essere utilizzate da altre aziende concorrenti, creando così una prassi commerciale ingannevole a danno degli utenti.
In attesa di una risposta da parte della società, le autorità competenti o le associazioni di consumatori, la vicenda solleva interrogativi sul controllo delle pratiche di marketing e vendita, in un settore che dovrebbe garantire trasparenza e correttezza nei confronti dei clienti.