“E’ questa la vita che sognavo da bambino?”, lo storie di eroi sportivi raccontate da Luca Argentero

Le storie di 3 grandi sportivi raccontate a teatro. Non la vita di calciatori, ma quelle del ciclista piemontese Luisin Malabrocca, dello sciatore bolognese Alberto Tomba e dell’alpinista bergamasco Walter Bonattile loro vite saranno raccontate sul palco del Teatro Duse di Bologna il prossimo 23 gennaio dall’attore torinese Luca Argentero in uno spettacolo chiamato  E’ questa la vita che sognavo da bambino?’.  

Per la regia di Edoardo Leo e la sceneggiatura di Gianni Corsi, in scena i racconti di vita che hanno reso “grandi” questi uomini sportivi riusciti entrare nella hall of fame. Storie di vita diverse tra loro accumunate da un’unica caratteristica, essere diventati eroi. Ognuno a modo suo. Storie di vita vissuta in diversi periodi che, riuscendo a impersonare tipi di eroi diversi, si sono guadagnati un posto nella memoria dei loro fan, dove vittorie e insuccessi hanno fatto la storia dell’eroismo contemporaneo.  

Il primo di cui si parlerà sarà Luisin Malabrocca, memorabile la sua “invenzione” della maglia nera del ciclismo. Un carisma tale da riuscir a far suscitare simpatia nella gente arrivando ultimo. Lo aspettavano, per rincuorarlo dalle sue sconfitte, salami, uova fresche, prosciutti e olio fatto in casa. Un vero talento del marketing diremmo oggi, tanto bravo da attirare su di sé l’attenzione di diversi sponsor e introdurre agli occhi del mondo un nuovo ideale di eroe: l’anti-eroe.  

Luca Argentero poi racconterà l’incredibile storia di Alberto Tomba, orgoglio di tutti i bolognesi, indiscusso campione olimpico dello sci che conquistò le folle attraverso la leggerezza con cui diceva di condurre la sua vita privata e l’aggressività che ogni spettatore poteva vedere in pista. “Tomba la bomba” così è riuscito a modo suo a rappresentare tutta Italia e a ricordare che lo sport unisce, non divide. Un eroe emblema della rivincita e del successo dei “ruggenti” anni Ottanta. 

Alla fine si racconterà la storia di Walter Bonatti, esperto alpinista che sfidò la natura e i suoi pendii. Lui ha incarnato per tutti l’eroe “umano” per eccellenza. Tanto umano da scoprire, durante la scalata al K2, che spesso la vera minaccia è l’uomo stesso. 

Saranno riusciti a diventare quel che desideravano da bambini? Uno spettacolo che non passa inosservato nel ventunesimo secolo, dove tutti vogliono essere eroi, spesso a scapito dei successi e delle speranze altrui. Nei propri panni, ognuno di loro è riuscito a rappresentare ognuno di noi. Imprese memorabili in un’epoca in cui pur di sentirci eroi indossiamo la divisa altrui.

Condividi