Alla fine è successo. Il castello del centro-sinistra che ha governato per 25 anni in Basilicata è crollato nelle ultime elezioni regionali regalando il potere al centro destra con un neo presidente, l’ex generale della Guardia di Finanza Vito Bardi, scelto e voluto da Silvio Berlusconi. Al fallimento della sinistra si è unito anche il flop del Movimento cinque stelle che, in Basilicata e in un solo anno, è passato dal 43 al 20 per cento nonostante il vicepremier grillino Luigi Di Maio ha esultato perché in Basilicata il M5s resta comunque il primo partito. Come forza di governo regionale, però, il Movimento è sotto la coalizione sia del centro-destra a traino Salvini sia del centro-sinistra. Ma si sa, per i pentastellati, è tutto così rivoluzionario nel loro Movimento che persino le sconfitte ai loro occhi sono delle vittorie.
Tra lo sconforto della sinistra (che ormai aveva stufato), la gioia dei grillini (pur se perdenti) e di Salvini che, con la sua Lega ex Nord ha conquistato la regione più “rossa” (si fa per dire) del Sud, un dato in particolare fa riflettere: a Matera, capitale europea della Cultura 2019, il 43 per cento degli elettori ha votato o Lega o Cinque stelle. Il 13 per cento dei materani (quasi il 20 per cento in regione) ha dimenticato che il leader della Lega Matteo Salvini per anni ha offeso i meridionali. E niente se ne importano se il ministro dell’Interno se ne frega se la Basilicata venga sfruttata e stuprata del suo “oro nero”. Salvini nei giorni prima del voto regionale è andato in giro in Lucania con una felpa con la scritta sul petto “Val d’Agri” e con in testa il casco della multinazionale del petrolio Eni. Come se per il governo fosse una priorità l’estrazione petrolifera anziché, per esempio, il rispetto dell’ambiente e dei cittadini lucani. Dietro affari di centinaia di milioni di euro, a cui Salvini va dietro, c’è, però, un fiume di liquidi inquinanti e rifiuti pericolosi che finisce nella rete dell’acqua potabile della regione.
Rimanendo sul tema dell’ambiente, in Basilicata domenica ha vinto la coalizione di destra con un candidato di Forza Italia, quel partito che ha sempre cercato di rendere la Basilicata immondizia d’Italia quando avrebbe voluto sotterrare a Scanzano i rifiuti radioattivi. I lucani hanno dimenticato anche questo. La memoria è davvero corta per molti. In tanti, votando il Movimento 5 stelle, hanno dimenticato anche le menzogne grilline nella vicina Puglia. Lì avevano promesso (a parole) di fermare i lavori del gasdotto Tap.
Da un lato i troppi riflettori sulla Basilicata e su Matera capitale della cultura europea hanno sì dato un’importanza a una regione che non ha mai visto così tanta celebrità, ma da un altro lato stanno facendo perdere a tanti la visione reale delle cose e soprattutto la memoria.