Si chiama «OrtoAmbiente» e ha lo scopo di aiutare ambiente e agricoltura usando meno acqua e prodotti come diserbanti e insetticidi.
Aiutare l’agricoltura e l’ambiente risparmiando acqua, migliorando il suolo ed evitando prodotti come diserbanti e insetticidi: è l’obiettivo della ricerca «OrtoAmbiente» condotta in 5 aziende agricole che coltivano tra Bologna e Ferrara. Il progetto, che vede la partecipazione di Gruppo Agribologna, in collaborazione con il Centro Agricoltura e Ambiente (capofila e coordinatore) e l’Università di Bologna, è mirato a una difesa avanzata delle colture orticole. La ricerca è stata avviata nella sua prima fase, come da programma, nei mesi scorsi ed è in piena attuazione, nonostante la pandemia da Covid-19.
Al centro del progetto, in programma fino al prossimo agosto 2022, l’uso di fasce erbose con piante nettarifere – per attrarre insetti utili – e la lotta a quelli dannosi tramite “piante trappola”, nei cosiddetti “ecosistemi aziendali”. Infatti, «le piante nettarifere offrono cibo sotto forma di polline e nettare agli insetti utili e, agendo da ‘fasce tampone’, offrono loro anche un rifugio duraturo» commenta Valentino Chiarini, responsabile dell’assistenza tecnica e agronomica di Agribologna. «Si tratta di tecniche dal grande potenziale, che hanno avuto qualche applicazione in Italia, ma non sono ancora valorizzate come tecniche ‘di routine’» – prosegue. Le colture oggetto delle indagini sono: lattuga, zucchino e cavolo, mentre le piante nettarifere utilizzate, erba medica, coriandolo e grano saraceno, infine, le piante trappola: senape, colza, rafano.
Tutto questo mira a notevoli vantaggi per ambiente e aziende agricole: si prevede infatti una riduzione nell’uso di prodotti fitosanitari, come diserbanti o insetticidi; un risparmio idrico compreso fra il 10% e il 30% e un consistente miglioramento della qualità delle acque e del suolo, grazie all’introduzione delle fasce erbose. Inoltre, è previsto un tangibile incremento della resilienza delle aziende agricole coinvolte al cambiamento climatico, così come per le realtà che in futuro potrebbero servirsi dei risultati del progetto, in primis aziende biologiche, a cui la ricerca si rivolge. I macro-obiettivi di «OrtoAmbiente» risultano così in linea con gli «ambiti di intervento specifici» del Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020, oltre che in piena sintonia con gli obiettivi, le finalità e le tematiche del PEI-AGRI, Partnerariato Europeo per l’Innovazione, «Produttività e sostenibilità dell’Agricoltura».
Al progetto collabora per l’Università di Bologna il dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari (DISTAL) e Dinamica, una società bolognese specializzata nella formazione professionale in ambito agroalimentare. Responsabile scientifico della ricerca è il Prof. Giovanni Burgio, del DISTAL di Alma Mater.