Dare al prodotto alimentare una certificazione ambientale e socio-economica, l’idea vincente è di 3 studenti dell’Alma Mater

L’obiettivo del progetto è restituire ai consumatori e alle aziende una valutazione sia ambientale che socio-economica di un prodotto alimentare per promuovere lo sviluppo sostenibile.

Tramite un metodo digitale (blockchain) che studia la sostenibilità ambientale, economica e sociale di prodotti, servizi, tecnologie e sistemi sulla base di tutte le fasi del ciclo di vita (LCT – Life Cycle Thinking) sia i consumatori che le aziende avrebbero la possibilità di ottenere una valutazione certificata sia dal punto di vista ambientale che socio-economico del prodotto alimentare o servizio. È l’idea alla base del progetto “SusChainAbility” di tre ricercatori del dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna (Mara Petruzzelli, Matilde Tura e Francesco Cirone) che ha vinto il concorso 2020 dello “Youth in Action for Sustainable Development Goals “. Il concorso, lanciato sulla piattaforma digitale ideaTRE60 e rivolto ai giovani entro i 30 anni, sfida le nuove generazioni nella ricerca di idee che possano incentivare la ricerca nel campo sello sviluppo sostenibile, secondo gli obiettivi dell’Agenda 2030 redatta dalle Nazioni Unite. 

La quarta edizione, promossa da Fondazione Italiana Accenture, Fondazione Eni Enrico Mattei e Fondazione Allianz, ha premiato, dunque, un’idea concernente l’ambito agro-alimentare con l’obiettivo di facilitarne e promuoverne lo sviluppo sostenibile (Sdgs) tramite un sistema digitale dall’approccio ecologico. «Ci siamo accorti della difficoltà di trasformare le informazioni di filiera in indicatori di sostenibilità chiari per le aziende ed i consumatori. Parallelamente esiste però un potenziale incredibile: oggi, sempre di più, si vuole sapere l’impegno delle aziende. Non solo verso l’ambiente, ma anche verso i territori e le persone coinvolte», affermano i tre vincitori.

Il progetto ha permesso ai 3 studenti di dar forma alle loro idee, di mettersi in gioco e di confrontarsi su temi chiave per il futuro. Infatti, nonostante la ricerca non possa essere stata effettuata in presenza a causa del Covid, i candidati hanno potuto partecipare al workshop formativo supportato da AsvisSdsn Youth, Aiesec, Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile ( Rus ) e Fondazione Collegio delle Università Milanesi, le quali hanno offerto un iter multimediale a distanza suddiviso in quattro moduli sui temi “Getting to Know the Sustainable Development Goals”, ” Business & the Sdgs“, “Come costruire un Elevator Pitch efficace”, “Come costruire un Business Plan efficace”.  

Il premio ricevuto comprende la possibilità di partecipare ad uno stage retribuito, da un minimo di tre ad un massimo di sei mesi, grazie a Feem, Fgf, Fia e ai partner dell’iniziativa: Accenture, Autogrill, A2A, Croce Rossa Italiana, Eataly, Fondazione Acra, Fondazione Bracco, Fondazione Milano Expo 2015, Microsoft, MM, Techsoup Italia, Ubi Banca, Unicredit, Unipol, Vox- Osservatorio Italiano sui Diritti e Wwf. 

Quale monito migliore se non le parole del professore della Columbia University di New York, economista di fama mondiale e Senior Advisor alle Nazioni Unite nonchè direttore del Sustainable Development Solutions Network, Jeffrey D. Sachs: «Io credo che ce la possiamo fare, nonostante il cinismo, il buio, la confusione e le politiche inadeguate. Il messaggio più importante che voglio dare è che le idee contano. Possono influenzare la politica molto di più di quanto non si aspettano i cinici più incalliti». 

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